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Istat, la fase di debolezza economica italiana potrebbe proseguire; indice di fiducia mai così basso da giugno

Le revisioni dei conti nazionali trimestrali hanno confermato le variazioni congiunturali del Pil per la prima parte del 2023; calo nel secondo trimestre (-0,4%)

10 Ottobre 2023

Istat, prezzi abitazioni in crescita del 2% nel II° trimestre 2023, a Milano +3,1%, a Roma +0,4%

"I risultati delle inchieste di famiglie e imprese a settembre suggeriscono che la fase di debolezza dell’economia italiana potrebbe proseguire nei prossimi mesi."

Così ha annunciato Istat all'interno della nota mensile di settembre 2023 sull'andamento dell'economia italiana, spiegando che l'indice di fiducia dei consumatori a settembre, si è ridotto per la terza volta consecutiva, toccando il valore più basso dallo scorso giugno.

Si evidenzia un deciso peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, un aumento delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni attinenti la situazione finanziaria delle famiglie. Anche l'indice del clima delle imprese italiane ha fornito indicazioni negative, registrando un calo che segue quello leggermente più marcato di agosto. La diminuzione della fiducia è stata estesa a tutti i settori di attività, con l’eccezione delle costruzioni in cui i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sono stati positivi mentre le aspettative sull’occupazione presso l’azienda hanno mostrato una dinamica negativa.

Il quadro internazionale 

Il quadro internazionale è caratterizzato da differenti posizioni cicliche delle principali economie e incertezza circa il proseguimento della fase di decelerazione dell’inflazione su cui pesa il rialzo delle quotazioni delle materie prime energetiche accentuato dalle recenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente. 

A luglio, frenato in particolare dal calo degli scambi della Cina (importazioni -5,2%; esportazioni -2,9%), il commercio globale di merci in volume è diminuito, analogamente al mese precedente, dello 0,6% in termini congiunturali . Il PMI globale sui nuovi ordinativi all’export, sebbene in marginale crescita, anche a settembre è rimasto sotto la soglia di espansione, indicando una possibile ulteriore riduzione degli scambi internazionali nei prossimi mesi. 

Le prospettive per l’area continuano a essere poco favorevoli. L’indice composito di fiducia economica ESI della Commissione Europea è calato a settembre per il quinto mese consecutivo (93,3 da 93,6). Nel dettaglio settoriale si è registrato il primo rialzo della fiducia industriale dopo sette mesi di flessioni e il quinto calo consecutivo nei servizi. In peggioramento anche il sentiment nel commercio al dettaglio, nelle costruzioni e delle famiglie.

La congiuntura italiana 

Le revisioni dei conti nazionali trimestrali, in Italia, hanno confermato le variazioni congiunturali del Pil per la prima parte del 2023 diffuse precedentemente: all’aumento tra gennaio e marzo (+0,6%) è seguito un calo nel secondo trimestre (-0,4%).

Dal lato dell’offerta, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è cresciuto ad agosto dello 0,2% rispetto al periodo precedente e nella media giugno-agosto è aumentato dello 0,4%.

L’incremento medio della spesa per consumi finali delle famiglie nel secondo trimestre, a fronte di una sostanziale stabilità del reddito disponibile, si è accompagnato a un calo della propensione al risparmio, già da diversi trimestri inferiore ai livelli pre-Covid.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), a settembre, è aumentato e il differenziale positivo con la media dell’area euro si è ampliato consistentemente.

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