02 Maggio 2023
Si avvicina con falcate sempre più ampie il 10 maggio, data in cui l'assemblea degli azionisti di Enel è chiamata ad esprimersi sul rinnovo del CdA, che è stata terreno di scontro fra liste presentate dal Governo, da Assogestioni e da Covalis.
Il Ceo uscente Francesco Starace si è recentemente dichiarato disponibile a proseguire nella gestione dell'azienda, per consentire un passaggio di consegne rapido ed efficace. A differenza di quanto sia stato suggerito, "nessun assist a Covalis" da parte del manager che è stato nell'azienda per 23 anni, tenendone le redini per ben tre mandati, ma un sincero interesse per il bene del colosso dell'energia. Motivo per cui, peraltro, neppure le speculazioni sulla sua presunta candidatura, sarebbero fondate.
Come conferma anche la dibattuta intervista a Il Sole 24Ore Starace ha dichiarato la propria disponibilità a "mandare avanti temporaneamente la gestione dell'azienda, però all'interno di un limite temporale e di determinati paletti", in caso di necessità. "Chiunque vinca in questa contesa tra liste e abbia bisogno di una mano, sono a disposizione", prosegue, "Ma sarebbe una cosa temporanea", ha infatti aggiunto, ribadendo "Poiché sono usciti articoli che dicono che io voglio rimanere al vertice di Enel chiarisco che non è così, come ho già avuto modo di dire non farò il ceo dell'Enel un’altra volta".
Il problema di Enel, come è noto, e come è stato peraltro sottolineato da Covalis stessa, è la mancanza di coerenza della Governance con gli standard internazionali e delle aziende moderne, a partire dal tema del rinnovo del Consiglio di Amministrazione.
In primo luogo, nelle aziende moderne, come Generali, Fineco Bank, Mediobanca, Amundi, Autogrill, Moncler, Nexi e tante altre, la lista del CdA è indicata dal CdA uscente stesso, una gestione decisamente antitetica rispetto a quella dell'azienda italiana.
Altro aspetto cruciale è quello delle tempistiche, il modello Enel prevede la scadenza contestuale di tutti i membri del cda, azzerando di fatto di punto in bianco tutti gli organi di gestione di un'azienda che è decisamente grande e complessa. Già solo l'adozione di un sistema di scadenze differenziate consentirebbe la riduzione delle numerose soluzioni di continuità che piovono in tempo di rinnovi.
La suggestione di Starace, per quanto di maliziosa interpretazione, nasce più che altro sotto il segno del memento, un puro assist ad Enel: serve una transizione morbida per il benessere di un'azienda per la quale ammodernamento e internazionalizzazione appaiono più che necessari.
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