18 Novembre 2022
Il Btp Italia, si sa, dopo la Scavolini è il più amato dagli italiani. E quello emesso il 14 novembre scorso, il diciottesimo della serie, non sembra avere una popolarità minore rispetto ai precedenti: in linea con la congiuntura, infatti, continua ad avere un valore rapportato (in economichese si dice indicizzato) all’inflazione. Continua anche a ripagare con interessi (o cedole, altro termine dell’economichese) semestrali (fissate più precisamente all’1,60%), ma la durata si fa più elastica: non più solo i canonici quatto anni, ma anche 5, 6 o addirittura 8 anni. Inoltre prevede un premio fedeltà unico.
Questi tratti identificativi sono già sufficienti a rendere il btp Italia abbastanza simpatico. Ma non è tutto: perché è anche il primo titolo obbligazionario in assoluto a essere emesso non col meccanismo consueto dell’asta, ma attraverso una piattaforma in rete, la Mot di Borsa Italiana, attiva sul mercato obbligazionario sin dal 2004. Qual è la differenza rispetto agli altri? Una maggiore facilità di acquisto, lo si intuisce facilmente: non è più necessario, infatti, recarsi fisicamente in banca, ma si può scegliere di operare in maniera assai più comoda da casa, davanti al computer, attraverso un qualsiasi sistema di gestione dei servizi bancari (home banking) che consenta di fare anche compravendite di titoli azionari (quello che tecnicamente si chiama trading).
Il collocamento – o se si vuole il piazzamento sul mercato – degli ultimi btp Italia è iniziato il giorno stesso della sua emissione e si è articolato in due fasi: la prima è stata un triduo (14-16 novembre) dedicato ai risparmiatori individuali, la seconda, in cui entravano in campo gli investitori professionali, si è svolta tutta in un’unica giornata, il 17 novembre, nell’arco di tempo di due ore mattutine (dalle 10.00 alle 12.00).
Il risultato? Successo clamoroso, a cinque mesi dal flop di giugno. “Popolo italiano, corri alle obbligazioni”: e alla chiamata hanno risposto davvero in tanti tra coloro che cercano certezze contro la morsa dell’inflazione. “L’ultimo successo del Btp Italia, che ha visto la partecipazione massiccia da parte dei piccoli risparmiatori”, ha commentato il premier Meloni, “è un grande segnale di fiducia verso le politiche adottate dal governo”. I numeri parlano di 255.753 sottoscrittori tra i cittadini comuni, per un totale di 7,28 miliardi introitati dallo Stato. Ci sono poi i 4,78 miliardi arrivati dagli investitori di serie A (in primis le banche) che portano il totale alla soglia dei 12 miliardi.
“Che le famiglie tornino a credere nell’Italia e nel suo futuro ci riempie di orgoglio e di responsabilità”, prosegue la Meloni. “Per questo già dalla prossima legge di bilancio cominceremo a liberare le energie del sistema produttivo sostenendo imprese e lavoratori. Vogliamo l’Italia forte, produttiva, artefice del suo destino.”
E nella storia dei btp Italia, iniziata nel 2012, è il sesto risultato sul mercato migliore di sempre. La partecipazione dei risparmiatori, invece, è la seconda più alta mai registrata, dopo quella record del 2020, in pieno clima pandemico.
di Gianluca Vivacqua
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