24 Giugno 2022
Fonte: Imagoeconomica
Di ieri la notizia che la Germania ha varato lo stato di allerta sul gas, una riunione che la commissione del Ministero della transizione ecologica italiano ha discusso proprio mercoledì in Italia decidendo di lasciare le cose come stanno. La Germania ha fatto altrettanto ed il ministro Habeck ha chiarito che la situazione resta comunque grave. Berlino potrebbe attuare razionalmente già quest'estate perché altrimenti l'inverno sarà duro.
Naturalmente la situazione tedesca è diversa da quella italiana perché la Germania ha quasi tre volte il PIL del bel paese. Quel che è importante sottolineare che ormai la Russia è in difficoltà e quindi non taglia più il gas soltanto ad alcuni paesi come Polonia, Bulgaria, Finlandia, Austria e Slovacchia. Adesso mosca è costretta a tagliare il gas ai big europei.
Nell'ottica occidentale si tratta di un uso politico del gas, nell'ottica del Cremlino si tratta di un'azione di sicurezza per preservare gli impianti a causa del mancato rifornimento di componentistica da parte dell'azienda tedesca Siemens, bloccata dalle sanzioni.
Ma cosa potrebbe accadere se Mosca bloccasse definitivamente le forniture? Descalzi si è già espresso dicendo che l'Italia potrebbe arrivare a gennaio 2023 anche in vista di uno stop totale. Naturalmente lo stop totale dovrebbe avvenire a settembre o ottobre così da permettere all'Italia di riempire gli stoccaggi per tutta l'estate. Il risultato per adesso è stato un ulteriore incremento del 55% del gas. Fino a pochi giorni fa il prezzo, già alto era di €80 al megawattora adesso ha raggiunto i €125 al megawattora.
Al momento in Europa gli stoccaggi sono stati riempiti rispetto al 6% in meno di un anno fa in relazione a quest'anno e cioè al 52% rispetto al 58% di fine giugno 2021. Bisogna quindi accelerare per raggiungere almeno l'ottanta per cento dello stoccaggio entro il 30 ottobre 2022.
La Germania ha un sistema fortemente energivoro e dipende quasi totalmente dalla Russia in fatto di gas. La sua crisi potrebbe far perdere in un solo anno 220 miliardi di euro.
Il North Stream 1 è il gasdotto che trasporta dalla Gazprom la materia prima in Europa e andava sottoposta a manutenzione dal 11 al 21 luglio 2022 e manca la turbina. Un giallo che il premier italiano Non ha minimamente affrontato perché è più comodo affrontare la situazione dicendo che la Russia sta facendo un uso politico del gas.
Adesso la questione energetica sarà al centro dei tavoli del G7, in quanto Biden proporrà nuove misure contro la Russia che potranno però avere dei risvolti negativi in termini energetici verso l'Europa. Una situazione che potrebbe tuttavia privilegiare gli Stati Uniti che, dall'inizio di questa guerra hanno siglato accordi per forniture di gas liquefatto anche all'Italia.
di Maria Melania Barone
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