30 Marzo 2022
Fonte: comunicato stampa
Invecchiamento della popolazione, maggior incidenza delle malattie croniche, aumento dei livelli di reddito e innovazione nelle cure e nelle operazioni, conseguenze del COVID 19: questi i trend strutturali dietro il boom delle operazioni di M&A nel settore Healthcare. Ecco cosa è emerso dal “Global Healthcare Private Equity and M&A Report 2022” di Bain & Company, che mette in luce un anno da record sia in termini di volume di deal sia di valore, contraddistinto da un'attività vivace in tutte le aree geografiche e i settori.
Nel 2021, il numero di accordi si è attestato a 515 (+36% rispetto ai 380 del 2020). Anche il loro valore totale è più che raddoppiato, a quota 151 miliardi di dollari, rispetto ai 66 miliardi dell’anno precedente. Il settore pesa ad oggi circa il 15% (in crescita) sul totale degli investimenti complessivi nel Private Equity. Nel mondo, sono state cinque le operazioni di valore superiore ai 5 miliardi di dollari, rispetto ad una sola registrata l'anno precedente. In generale, la dimensione media degli accordi è cresciuta: in Europa, il numero di accordi da oltre 1 miliardo di dollari è quasi raddoppiato nel corso del 2021. Anche il Corporate M&A ha mostrato un salto di oltre il 40% nel 2021 superando i 438 miliardi $ rispetto ai 305 del 2020, con un crescente contributo anche di aziende midcap.
Va anche segnalato che il ritorno medio degli investimenti (IRR) nel settore Healthcare negli ultimi 10 anni è stato superiore (di circa 6%) rispetto alla media degli altri settori. Gran parte di questo risultato è legato alla forte crescita dei multipli in questi ultimi anni (da verificare la sostenibilità nel prossimo futuro) e dalla capacità di espansione-crescita delle revenue degli asset acquisiti.
Valerio Di Filippo, Senior Partner di Bain & Company, spiega: “Dopo un periodo di rallentamento nel 2020, la maggiore fiducia del mercato nel 2021 si è tradotta in una maggiore disponibilità ad investire in grandi operazioni nel settore Healthcare. I rendimenti sono rimasti superiori agli altri settori nonostante le valutazioni abbiano raggiunto livelli record. In aggiunta ai segmenti che da tempo attirano maggiore interesse da parte degli investitori, come i provider healthcare e il biopharma, gli effetti del Covid-19 hanno spostato l’attenzione su alcuni comparti specifici come la Telemedicina-Home Care e la Diagnostica”.
Tra i settori di maggiore interesse nel 2021, si sono confermati alcuni comparti che presentano trend strutturali, come ad esempio:
Inoltre, gli effetti a catena delle restrizioni e dei cambiamenti comportamentali indotti dal Covid-19 hanno spostato le preferenze dei clienti, sconvolto le catene di approvvigionamento e cambiato di equilibri relativi alla regolamentazione, soprattutto in alcune aree specifiche:
“Man mano che l'incertezza dovuta al Covid-19 è diminuita, si è intensificata la competizione in questo settore: oggi la concorrenza è elevata e vede coinvolti diversi nuovi player: fondi infrastrutturali, growth-equity e crossover. Questo dimostra”, conclude Di Filippo, “che il settore è resiliente, gli investitori fiduciosi e il ritmo dell'innovazione incalzante”.
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