25 Ottobre 2021
Pandora Papers. Le “Telenovelas Leaks” sono un potente strumento per la diplomazia internazionale
In questi mesi stiamo affrontando una crisi di governance a livello mondiale, che si acuirà verosimilmente nel prossimo futuro, e metterà severamente alla prova la capacità, a livello nazionale, di gestire l’ingente fiume di risorse che verrà riversato fra i Paesi Europei.
Questa iniezione di risorse e l’accelerazione nella semplificazione delle modalità di accesso alle stesse potrebbe avere come effetto indesiderato di facilitare le infiltrazioni della malavita nel processo di allocazione dei fondi con il conseguente rischio di disperdere in corruzione una parte molto importante di denaro pubblico. Un efficace strumento per contrastare questo rischio consiste nell’effettuare accurate e approfondite due diligence e analisi.
“Proprio come Offshore Leaks, Panama Papers, LuxLeaks, SwissLeaks ecc.” esordisce Virginia Intorcia “L'ultimo episodio delle “Telenovelas Leaks” si conferma come un potente strumento per la diplomazia internazionale. I Pandora Papers, proprio come le altre fughe di notizie, contengono informazioni molto preziose su strutture offshore, contratti, pagamenti e nomi di attori e ruoli nell'economia sommersa globale”.
Quindi queste informazioni vengono usate correntemente?
“Ovviamente è utile inchiodare persone potenti ed esposte e mostrare come e cosa fanno con i loro soldi, usando regolamenti leciti, ma a volte tremendi (in inglese con un bel gioco di parole “lawful but awful”). È tuttavia strano pensare che la maggior parte dei problemi di pubblicazione di queste perdite abbiano portato a risultati misurati in termini di imposte non pagate restituite agli Stati e alle istituzioni. E al contempo, le stesse notizie sono invece piuttosto fredde nell’informare in merito a ciò che gli Stati stanno facendo con questi soldi... portando alla corruzione e alla cattiva gestione”.
Non mi sembra però che questi dati siano stati usati granché, nonostante la loro forza dirompente
“Quel che è certo è che né l'ICIJ (International Consortium of Investigative Journalists) né le altre parti coinvolte (ovvero i media) si sono troppo impegnate nel dare follow-up su questi problemi. Lo spazio riservato dai media allo scandalo Pandora Papers è stato minimo e superficiale.
D'altra parte, la quantità di informazioni sul denaro “sporco” di natura criminale, le strutture e i pagamenti/accordi non vengono indagati… per quali ragioni, non sappiamo".
Forse perché è troppo complesso?
“Forse c’è alla base una mancanza di conoscenza della criminalità organizzata, della sua storia e delle sue reti. Eppure quello che è certo è che queste informazioni sulle reti criminali possono essere trovate studiando i Papers.
Solo un esempio per quanto riguarda i Pandora Papers: il primo articolo pubblicato sulla Svizzera era su di una nota fiduciaria. L'unica cosa che sono riusciti a pubblicare è che la fiduciaria svizzera ha creato migliaie di strutture offshore per i propri clienti.
Guardando ai nostri archivi, abbiamo trovato numerose inchieste e informazione gettando sospetti su sulla fiduciaria, tra cui quelle del compianto giudice Giovanni Falcone riguardo al coinvolgimento negli occultamenti per clans della mafia siciliana, poi con cartels sudamericani, andando fino allo scandalo BCCI e collegamenti diretti con i trafficanti di armi internazionali Gaith Pharaon e Monzer Al-Kassar, che portano fino ad Al Qaida…”
”
Incredibile, sono informazioni eccezionali, eppure nessuno le usa?
“Tutto questo non viene pubblicato... Voglio solo ricordare una riflessione che una persona vicina a GRP, ispettore generale dell'INTERPOL, ha condiviso con noi quando sono usciti i Panama Papers ‘non abbiamo accesso a questi dati che potrebbero essere molto utili per le nostre indagini”.
Perché l'ICIJ non condivide queste informazioni con la polizia?
“Allora chiediamoci: perché Assange è in prigione da tanti anni per aver fatto trapelare informazioni segrete e l'ICIJ no? Chi sono gli informatori? Nonostante il sistema di prim'ordine messo in atto da Wikileaks per garantire l'anonimato degli informatori, l'intelligence di Stato è in grado di sapere chi sono dopo meno di una settimana. Perché non è così con queste «papers»? La spiegazione più ovvia può essere che queste "fughe di notizie" siano orchestrate da alcune persone che hanno un programma, principalmente rivolte contro Russia, Cina, Paesi Arabi e alcuni Paesi dell'Asia centrale. Raramente prendono di mira pesantemente solo persone negli Stati Uniti o in Europa occidentale ... è poi così strano dunque porsi alcune domande?”
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