05 Agosto 2021
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato oggi i risultati del primo semestre 2021.
«I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro modello di business che ha saputo subito cogliere i miglioramenti del contesto macroeconomico – spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis - Crescono a doppia cifra i ricavi che raggiungono i 292,6 milioni di euro e, al netto della PPA (277 milioni di euro), registrano il massimo storico, a conferma della capacità della Banca di generare ricavi sostenibili nel lungo periodo. In aumento del 31,5% l’utile netto della Capogruppo pari a 48,3 milioni di euro rispetto ai 36,8 milioni di euro del medesimo periodo dell’anno precedente.
Segnali positivi, legati alla ripresa, arrivano anche dal monitoraggio dei crediti in moratoria dove il 70% dei nostri clienti ha ripreso i regolari pagamenti. I rimanenti crediti in moratoria, pari a 221 milioni di euro, sono principalmente costituiti da crediti in leasing, con sottostante veicoli e beni strumentali e mutui principalmente garantiti dallo Stato.
Dal punto di vista strategico, prosegue il programma di digitalizzazione e omnicanalità dei servizi business. Dopo l’apertura nel mese di luglio di «Ifis4business» ad alcuni grandi clienti factoring, nei prossimi mesi estenderemo l’accesso alla piattaforma a tutta la nostra clientela factoring ed, entro il primo semestre 2022, a tutti i prodotti a portafoglio. Questo ci permetterà di raggiungere i clienti con modalità omnicanale, arricchendo ulteriormente la customer experience, oltre a offrire nuove opportunità in termini di marketing.
Nei primi sei mesi dell’anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 170 milioni di euro, +45,4% rispetto ai 116,9 milioni del primo semestre 2020. I recuperi hanno beneficiato di precise azioni manageriali volte a incrementare la produttività del nostro servicing e a ridurre le tempistiche di recupero delle posizioni caratterizzate da maggiore incertezza.
Nel secondo trimestre 2021, nel segno di un’ulteriore prudenza riguardo agli impatti di lungo termine del Covid-19, abbiamo avviato la revisione del nostro portafoglio Npl e di quello commerciale, principalmente sulle posizioni con elevato vintage. L’analisi, tutt’ora in corso, ha portato ad accantonamenti prudenziali per 9 milioni di euro sul portafoglio Npl e 5 milioni di euro sul portafoglio commerciale, già inclusi nei risultati del secondo trimestre. La review del portafoglio della Banca terminerà nel secondo semestre 2021.
Rispetto alle previsioni per l’anno in corso, sono convinto della capacità della Banca di creare utili sostenibili e ricorrenti: per il 2021 stimiamo un margine di intermediazione compreso tra 540 e 560 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 80 e 90 milioni di euro, assumendo uno scenario in progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock legato a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica» conclude Frederik Geertman.
Il conto economico consolidato al 30 giugno 2021 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 48,3 milioni di euro.
Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi sei mesi del 2021 del Gruppo Banca Ifis.
Margine di intermediazione
Il margine di intermediazione si attesta a 292,6 milioni di euro in crescita del 37,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, pari a 212,8 milioni di euro. Tale incremento è legato principalmente ai seguenti fattori: per 50,2 milioni di euro alle migliori performance del Settore Npl e per 33,4 milioni di euro al Settore Commercial & Corporate Banking. Quest’ultimo concentra la crescita soprattutto nell’Area di Business Corporate Banking & Lending che ha visto aumentare il margine di intermediazione di 29,7 milioni di euro attestandosi a 41,6 milioni di euro anche grazie all’inclusione a perimetro di Farbanca (che contribuisce per 8,6 milioni di euro), alla crescita delle erogazioni verso le PMI (per circa 6,5 milioni di euro) e ai migliori risultati dell’Equity Investments (in crescita di 11,4 milioni di euro). Le altre componenti del margine di intermediazione che sono pari a 18,7 milioni di euro (rispetto a 3,3 milioni al 30 giugno 2020), sono rappresentate dalle buone performance complessive del portafoglio di proprietà in termini di dividendi percepiti (6,1 milioni di euro), di proventi da cessione di attività finanziarie (6,9 milioni di euro) e di valutazione (7,2 milioni di euro).
Rettifiche di valore nette
Al 30 giugno 2021 le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 42,6 milioni di euro rispetto a rettifiche nette per 33,3 milioni di euro al 30 giugno 2020. In particolare, nel primo semestre gli accantonamenti netti sui crediti dell’Area Factoring sono pari a 6,2 milioni di euro, quelli dell’area Leasing sono di 4,3 milioni di euro mentre l’Area Corporate Banking & Lending registra rettifiche nette per 9,0 milioni di euro. Il Settore Governance & Servizi e Non Core contribuisce con rettifiche nette per 14,4 milioni di euro. Infine, nel settore Npl la voce “Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito” si riferisce alla svalutazione di crediti effettuata a seguito di un’analisi di dettaglio ancora in corso, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alto.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 178,2 milioni di euro in crescita del 14,6% rispetto al 30 giugno 2020 per maggiori costi variabili legati all’attività legale del Settore Npl, l’inclusione a perimetro di Farbanca e le progettualità ICT. Di seguito, le principali componenti della voce.
• Le spese per il personale, pari a 67,7 milioni di euro, registrano un incremento dell’11,6% (60,7 milioni di euro al 30 giugno 2020). L’aumento rispetto al primo semestre del 2020 è dovuto principalmente all’ingresso nel Gruppo Banca Ifis di Farbanca e del ramo d’azienda della ex Aigis Banca per circa 2,1 milioni di euro e a maggiori stanziamenti per remunerazioni variabili per circa 4 milioni di euro. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2021 è pari a 1.844 rispetto a 1.745 risorse al 30 giugno 2020, principalmente per gli ingressi connessi a Farbanca e Aigis.
• Le altre spese amministrative al 30 giugno 2021 sono pari a 111,5 milioni di euro, in aumento del 35,9% rispetto al 30 giugno 2020. L’incremento è legato ai maggiori costi variabili per servizi professionali e spese per acquisto di beni e servizi legati principalmente sia alla ripresa dell’attività di recupero crediti del Settore Npl sia alla variazione del perimetro di consolidamento con l’ingresso di Farbanca e del ramo d’azienda acquisito dall’ex Aigis Banca e relativi costi di integrazione.
• Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 5,6 milioni di euro, in riduzione del 65,5% rispetto ai 16,3 milioni di euro al 30 giugno 2020. La variazione è riconducibile a minori accantonamenti per rischi di credito su impegni e garanzie per 3,8 milioni di euro. Tale voce al 30 giugno 2020 include inoltre l’accantonamento di 6,9 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà per il personale.
• Gli altri proventi netti di gestione, pari a 15,8 milioni di euro, registrano un incremento del 29,9% rispetto ai 12,2 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La dinamica è legata principalmente alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d’azienda ex Aigis Banca e pari a 3,4 milioni di euro.
L’utile netto di periodo
Al 30 giugno 2021 l’utile netto della Capogruppo ammonta a 48,3 milioni di euro, in crescita del 31,5% rispetto ai 36,8 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente che beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia. L’utile netto del Gruppo al 30 giugno 2021, compreso l’utile di pertinenza di terzi pari a 832 mila euro, risulta in crescita del 33,5% ed è pari a 49,2 milioni di euro.
Focus sui singoli Settori
Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico patrimoniali al 30 giugno 2021. L’utile netto di periodo del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 31,5 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto al 30 giugno 2020. Tale variazione è determinata dalla crescita del margine di intermediazione per 33,4 milioni di euro mentre le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 19,4 milioni di euro sono in linea con il primo semestre 2020. I costi operativi sono aumentati di 16,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020.
• Il contributo dell’Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel primo semestre del 2021, è di 69,2 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo del 2020.
• Il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a 28,7 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro (+15,6%) rispetto al 30 giugno 2020; tale risultato è principalmente dovuto a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento.
• Il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking & Lending, pari a 41,6 milioni di euro al 30 giugno 2021, è aumentato di 29,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020 con un incremento del margine di interesse per 14,8 milioni di euro, della componente commissionale per 3,5 milioni di euro e degli altri componenti del margine di intermediazione per 11,4 milioni di euro.
L’utile netto di periodo del Settore Npl1 è pari a circa 21,7 milioni di euro, in significativo aumento rispetto ai 5,6 milioni di euro del medesimo periodo dell’esercizio precedente grazie alla ripresa di tutte le attività di business. Il margine di intermediazione del Settore1 ammonta a 123,2 milioni di euro (+68,8%) rispetto ai 73 milioni di euro al 30 giugno 2020. A influire positivamente sono sia l’aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato che hanno generato interessi attivi per 73,3 milioni di euro (in aumento del 6,4% al 30 giugno 2021) sia il miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni, con un effetto sul margine di interesse di 60,1 milioni di euro nel semestre 2021 rispetto ai 14,6 milioni di euro del corrispondente periodo 2020.
Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2021 sono pari a 170,0 milioni di euro, in crescita del 45,4% rispetto ai 116,9 milioni di euro del primo semestre 2020 e includono le rate incassate da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite. I costi operativi passano da 65,6 milioni di euro del 30 giugno 2020 a 82,6 milioni di euro del 30 giugno 2021, in aumento del 25,9% principalmente dovuto ai costi variabili collegati al recupero dei crediti.
Il Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2021 registra una perdita di 4,0 milioni di euro rispetto all’utile di 9,1 milioni di euro del 30 giugno 2020 che beneficiava notevolmente della plusvalenza, al lordo delle imposte, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell’immobile di Corso Venezia a Milano. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 30,0 milioni di euro, in calo di 3,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020; tale variazione è principalmente legata alla riduzione del margine di interesse del portafoglio Non Core in run-off e alla conseguente riduzione fisiologica del reversal PPA.
I costi operativi si attestano a 21,3 milioni di euro, con una diminuzione di 11,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020. La variazione è principalmente riconducibile a effetti non ricorrenti che hanno interessato i due semestri a confronto. In particolare, il primo semestre 2021 include negli altri proventi 3,4 milioni di euro connessi alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d’azienda ex Aigis Banca, mentre il primo semestre 2020 includeva 6,9 milioni di euro relativi all’accantonamento effettuato al fondo di solidarietà dipendenti.
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