03 Agosto 2021
Per le pensioni di questo 2021 potrebbe presto arrivare una bella batosta: è quanto sembra far capire l'istituto nazionale per la previdenza sociale con i primi avvisi in vista della fine della pausa estiva. L'Inps, infatti, inizia a comunicare le scadenze per le pensioni collegate al reddito, e sentenzia sulla scadenza massima per presentare i dati degli ultimi anni fiscali. In gioco ci sono delle detrazioni, ma in alcuni casi si arriverà alla revoca.
Sarà complesso arrivare a una riforma delle pensioni che possa conciliare le casse dello Stato con le esigenze dei cittadini (e non di meno l'aumento del costo della vita in alcune regioni). Certo è che Quota 100 (uscita a 62 anni e 38 di contributi) non sarà rinnovata dopo la scadenza del triennio di prova, fissata al 31 dicembre 2021. Fra le ipotesi sul tavolo, un consolidamento dei meccanismi per un'uscita agevolata, una proroga con parziale riconfigurazione dell'Ape sociale, ed un prolungamento di Opzione donna. Ma cosa arriverà dopo, questo ancora non è chiaro. Entro la fine di questo anno il Governo dovrà giungere all'approvazione di una nuova riforma.
Attenzione quindi a tutte le comunicazioni dell'Inps per evitare brutte sorprese. A quanto pare, infatti, è in arrivo una vera e propria batosta da parte dell'Istituto nazionale della previdenza sociale nei confronti dei ritardatari. Chi percepisce una pensione collegata al reddito dovrà fare molta attenzione alla scadenza del 15 settembre per non rischiare di perdere l'assegno pensionistico.
Nell'ultima nota rilasciata dall'Inps in merito al cedolino di questo mese, o i cittadini vengono invitati a prestare attenzione al 15 settembre 2021, quando alcuni pensionati dovranno provvedere a comunicare all'Ente i dati reddituali inerenti gli anni passati, pena la revoca dell'assegno. Si legge nel comunicato: "Sulle pensioni che siano, in tutto o in parte, collegate al reddito (ad esempio integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti) i cui titolari, nonostante i solleciti, non abbiano ancora fornito i dati reddituali relativi al 2017 e al 2018, ad agosto e settembre verrà applicata una trattenuta di circa 14 euro, per le pensioni integrate al minimo, o, per quelle di importo superiore, pari al 10% della pensione".
La nota precisa che "ai pensionati interessati è stata inviata una lettera raccomandata con l’indicazione della data del 15 settembre 2021 come ultima scadenza per l’invio dei redditi richiesti e con le indicazioni utili per non incorrere nella revoca definitiva della prestazione collegata al reddito relativa al 2017 e/o al 2018. Nei casi in cui i redditi richiesti non vengano inviati, si procederà alla revoca definitiva delle prestazioni per gli anni di riferimento e al recupero dell’indebito calcolato".
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