26 Maggio 2021
Fonte: sito Ferrarini
I concordati legati alle società del gruppo Ferrarini, una tra le più importanti realtà nel settore agroalimentare Made in Italy di qualità con 650 dipendenti di cui 170 all'estero, rimangono in alto mare. La situazione, denunciata dai lavoratori, ha portato gli stessi ad alzare la voce, ormai da settimane, comunicando direttamente con i giornalisti attraverso il gruppo Facebook. Hanno inoltre scritto ai parlamentari Michele Anzaldi (Italia Viva), Filippo Gallinella (Movimento Cinque Stelle), Carla Ruocco (Movimento Cinque Stelle), Massimo Ferro (Forza Italia) e Giulio Centemero (Lega) che avevano lasciato dichiarazioni sul tema.
"A nostro parere non avete un quadro chiaro e completo di tutta la situazione, precedente ed attuale; e soprattutto, ed è l'aspetto che ci riguarda direttamente, circa il diverso impatto sull'occupazione delle due soluzioni prospettate da Gsi/Opas e da Pini/Amco", hanno fatto sapere i dipendenti ai sopracitati parlamentari.
"Leggendo le proposte formulate", continuano, "emerge chiaramente dalla proposta Gsi/Opas la perdita di oltre 250 posti di lavoro del Gruppo Ferrarini Vismara, più del 50% dell'occupazione attuale. A questo punto gradiremmo un incontro con Voi per un confronto corretto e costruttivo (per il quale abbiamo già la disponibilità anche da parte dell'azienda e dei suoi professionisti) presso la sede di Ferrarini a Reggio Emilia, in modo da avere l'opportunità di spiegare la reale situazione della Società che fortunatamente sta andando bene, è in utile e sta garantendo la nostra serenità e quella delle nostre famiglie".
Ferrarini è ancora in attesa che la Corte di Cassazione stabilisca se la procedura di Concordato Preventivo della Ferrarini SpA dovrà proseguire davanti al Tribunale di Reggio Emilia o davanti al Tribunale di Bologna. "L'importante per Ferrarini - ha dichiarato il consulente legale Sido Bonfatti - è superare questa situazione di stallo, per potere rapidamente procedere alla consultazione dei creditori e poi al lancio di un piano di investimenti: la attività della Società ha continuato ad andare bene anche durante questo lungo periodo di Concordato, ma indubbiamente tutti saranno più sereni e più agili nella operatività quotidiana quando la procedura risulterà chiusa e superata".
E ancora: "Il piano di ristrutturazione depositato presso il tribunale di Bologna prevede che all'esito dell'omologazione del concordato subentri nel capitale il gruppo Pini, primo gruppo italiano nella trasformazione di carni suine italiane, con AMCO in veste di finanziatore supporting".
Per Bonfatti, "a questa udienza la Cassazione prenderà atto delle Memorie scritte depositate dalle Parti. Probabilmente la decisione non sarà immediata, ma dovrebbe essere assunta nel giro di pochi giorni. Ci sono dubbi sulla interpretazione di una norma della nuova legge fallimentare che riguarda le grandi imprese che fossero già in Amministrazione Straordinaria, mentre Ferrarini ovviamente non lo è".
Infine: "Quale che sia il Tribunale davanti al quale il Concordato proseguirà, si tratta del Concordato aperto sulla seconda proposta di Ferrarini ai creditori, quella che ha migliorato sensibilmente la prima e sulla quale non c’è alcuna Proposta concorrente. La Ferrarini farà quello che deciderà la Cassazione: fino ad oggi ha collaborato in totale sintonia sia con il Tribunale di Reggio Emilia, per la Prima Proposta, sia con in Tribunale di Bologna, per la Seconda Proposta".
E a tribolare sono anche i lavoratori di Vismara.
Dopo che il Tribunale di Reggio Emilia aveva dato l'omologa al Concordato in continuità e che sembrava che 164 posti di lavoro fossero salvi, Spienergy, società del gruppo Iren, ha presentato opposizione.
E sul concordato Vismara i dipendenti hanno scritto su Facebook che il commissario giudiziale Franco Cadoppi, nel rendiconto della procedura di concordato Vismara ha scritto che "le due principali banche italiane si sono adoperate" "con ogni mezzo ed in ogni occasione per la messa sulla strada di 164 persone. Non solo, che la perdita di questi posti di lavoro è per loro funzionale a perseguire l’unico obiettivo dell’acquisizione di Ferrarini, dal momento che il piano Bonterre prevede l’esubero della produzione di Vismara.
In altre parole, il piano Bonterre - scrivevano i dipendenti - non garantisce il mantenimento dei posti di lavoro, ma lo considera una conseguenza diretta e trascurabile per l’aggiudicazione del concordato Ferrarini."
E ieri c'è stato un altro colpo di scena da parte di Cadoppi, che è con il collega Tiziano Scalabrini titolare di uno dei più noti studi di commercialista.
In maniera inusuale per un pubblico ufficiale qual è un Commissario Giudiziale nell'esercizio delle sue funzioni Cadoppi ha ritrattato tutto quanto aveva scritto nella relazione presentata al tribunale.
Cadoppi, come scrive il sito Reggionline, era balzato agli onori delle cronache quando nel 2016 la "Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna ha chiesto al tribunale di Reggio Emilia la sua rimozione dall’incarico" per aver consegnato le chiavi di uno capannone sottosequestro al ndranghetista Carmine Sarcone nel 2020 condannato a 9 anni di reclusione dalla corte di appello di Bologna.
Ferrarini sembra essere una preda ambita al punto tale da aver visto il gruppo Bonterre, cooperativa che possiede marchi come Casa Modena e Parmareggio, presentare un concordato concorrente al primo in continuità poi ritirato.
E la politica non sta a guardare. Reggio Emilia è una provincia rossa da sempre, feudo di Graziano Del Rio e l'intreccio con le coop è continuo al punto tale da vedere in prima linea l'uomo forte dell'ex Ministro l'avvocato Ettore Rocchi.
Rocchi, docente di diritto commerciale all'Università di Reggio Emilia, è il grande king maker del concordato di Bonterre, di cui è il legale e siede in cda. Ed era anche vicepresidente di Iren quando la multiutility acquistò Spienergy.
Ed è proprio Spienergy ad aver bloccato l'omologa per il concordato Vismara.
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