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Traforo Monte Bianco: nuova gara GEIE mette a rischio 83 posti di lavoro e la sicurezza dell'infrastruttura

ANISA e i Sindacati chiedono di tutelare i lavoratori e la sicurezza dell'infrastruttura nell’interesse di tutti gli utenti che attraversano questo collegamento strategico tra Italia e Francia

11 Dicembre 2025

Traforo Monte Bianco: nuova gara GEIE mette a rischio 83 posti di lavoro e la sicurezza dell'infrastruttura

ANISA (Associazione Nazionale Imprese Sorveglianza Antincendio) insieme alle Organizzazioni Sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-TRASPORTI, CONFSAL e SAVT esprimono profonda preoccupazione per la nuova gara annunciata dal GEIE per i servizi antincendio e primo soccorso del Traforo del Monte Bianco. Questa infrastruttura, nodo strategico per la mobilità, l'economia e i collegamenti transfrontalieri tra Italia e Francia, vedrà ancora una volta il proprio appalto regolato dal diritto francese, con tutte le criticità che questo comporta per la tutela dei lavoratori italiani e la continuità del servizio. In tal senso, gli atti di gara rischiano di non risultare coerenti con la complessa realtà operativa che caratterizza il servizio. Da un lato, i lavori di manutenzione straordinaria sulle volte del Traforo, che potrebbero comportare chiusure totali o parziali dell'infrastruttura per un periodo compreso tra i 3 e i 15 anni, creano uno scenario di forte incertezza operativa. Dall'altro, emerge con evidenza che non si starebbero considerando adeguatamente gli effettivi costi del lavoro e le criticità correlate alla gestione della forza lavoro che dovrà essere impiegata dal nuovo appaltatore.

Dalle richieste formalmente inviate dal GEIE all'attuale appaltatore in ordine ai costi attualmente sostenuti, emerge che non si starebbe tenendo conto né delle possibili aperture e chiusure del Traforo a singhiozzo, né degli incrementi di costo del lavoro derivanti da piani di employee retention già maturati e in corso di futura maturazione, da accordi di secondo livello e dal futuro rinnovo del CCNL "Sorveglianza Antincendio".

La stima di una possibile riduzione di organico fino al 40-50%

L'assenza di chiarezza sulle criticità che una tale situazione implicherebbe nella gestione della forza lavoro rischia di determinare uno scenario estremamente critico. La stima di una possibile riduzione di organico fino al 40-50% significherebbe lasciare senza lavoro fino a 40 degli 83 addetti altamente specializzati attualmente impiegati, con un impatto sociale devastante per il territorio. Questi lavoratori, che rappresentano un "unicum" nel panorama europeo della sicurezza in ambito tunnel, hanno maturato oltre vent'anni di esperienza specifica e garantiscono la sicurezza dell'infrastruttura 365 giorni l'anno.

Le richieste di ANISA e dei Sindacati

In primo luogo, è essenziale garantire piena chiarezza nella futura procedura di gara. La documentazione deve rappresentare l'attuale assetto organizzativo e il personale complessivamente impiegato, oltre all'effettivo costo del lavoro, la cui struttura articolata e complessa presuppone un confronto collaborativo con l'attuale appaltatore ai fini della sua esatta determinazione. È, inoltre, fondamentale che la gara consenta proposte innovative, rendendo ammissibili elementi di valutazione delle offerte che valorizzino l'impegno degli operatori economici, italiani ed europei, ad attuare misure organizzative dirette a migliorare la sicurezza dell'infrastruttura e a gestire in modo concreto ed efficace l'impatto economico-sociale derivante dalla diminuzione delle esigenze operative di personale nella commessa. Va considerato anche l'eventuale fabbisogno "ridotto" della fase transitoria. La tutela effettiva dell'occupazione deve essere garantita attraverso clausole sociali chiare, volte all'integrale riassorbimento del personale e al mantenimento del trattamento economico-normativo meritamente oggi goduto, ivi incluse le ricadute negli anni a seguire. Sono necessari strumenti di accompagnamento alla transizione e percorsi condivisi di salvaguardia delle professionalità. È inoltre fondamentale assicurare equità concorrenziale tra tutti i partecipanti alla gara, evitando che gli oneri sociali ricadano solo sugli operatori italiani e che si producano distorsioni di mercato. Questo rende decisamente necessario un confronto con l'attuale appaltatore per la determinazione degli effettivi costi del lavoro. Infine, ANISA e i Sindacati chiedono il coinvolgimento stabile delle Istituzioni, a partire dalla Regione e dallo stesso Ministero del Lavoro, per monitorare l'evoluzione dei lavori, presidiare gli effetti occupazionali e governare con la dovuta sicurezza la fase di transizione

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