23 Aprile 2021
Consiglio dei ministri già al lavoro sul Piano di Ripresa e Resilienza, in attesa del tavolo di domani alle 10. La bozza su cui si sta lavorando in queste ore è stata anticipata dall’Ansa: 318 pagine che raccolgono gli obiettivi da raggiungere e le metodologie per farlo. Il piano prevede “un ambizioso progetto di riforme che oltre a pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza” punta anche ad interventi di “modernizzazione del mercato del lavoro, rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e dei servizi e la riforma del fisco”.
L’impatto calcolato sul Pil del Recovery Plan italiano, secondo le stime, nel 2026 sarà di una crescita del 3,6% in più rispetto all’andamento transazionale. Nell’introduzione del documento il premier Draghi scrive: “Il Pnrr è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l'ammodernamento del Paese. Il governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile; ambiente e clima; idrogeno; automotive; filiera della salute. L'Italia deve combinare immaginazione e creatività a capacità progettuale e concretezza. Il governo vuole vincere questa sfida e consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all'interno di un'Europa più forte e solidale".
Tra gli interventi l’aumento di 228 mila posti per la prima infanzia. Nel dettaglio saranno 152.000 per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni". E poi la "costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000" scuole per spingere il tempo pieno. Sono alcuni degli investimenti contenuti nella missione istruzione alla componente "aumento dell'offerta di servizi", che ha a disposizione complessivamente 19,88 miliardi. Tra le voci anche la costruzione o l'adeguamento strutturale di "circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive" anche per contrastare la dispersione scolastica.
La nuova riforma sulla semplificazione "abroga o revisiona leggi che ostacolano la vita quotidiana dei cittadini, le imprese e la Pa; interviene sulle leggi in materia di Pa, di contratti pubblici, su norme di ostacolo alla concorrenza, su regole che hanno facilitato frodi o episodi corruttivi. È potenziato il Dipartimento affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio e presso la presidenza viene costituito un Ufficio per la razionalizzazione e semplificazione delle leggi e regolamenti" è scritto nel documento.
Fondamentali riforma della pubblica amministrazione e della giustizia. “Per la PA la realizzazione del programma di riforme e investimenti si muove su quattro assi: Accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale; Buona amministrazione, per semplificare norme e procedure; Competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna; Digitalizzazione, quale strumento trasversale per meglio realizzare queste riforme”.
Successivamente al Pnrr arriverà il decreto semplificazioni che introdurrà una nuova normativa usi contratti pubblici, una semplificazione dei controlli della Corte dei conti sui contratti, la proroga della limitazione della responsabilità per danno erariale, l'introduzione di una speciale "VIA statale" per le opere del Pnrr e l'ampliamento delle autorizzazioni tramite il Provvedimento Unico in materia Ambientale, la rimozione degli ostacoli al Superbonus. Lo si evince dalla bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza che il cdm si appresta ad esaminare.
Previsti eventi ad hoc per la Capitale con sei linee di intervento ed un investimento di 500 milioni di euro: restauro del patrimonio culturale e urbano e interventi di messa in sicurezza lungo i cammini giubilari; riqualificazione delle aree periferiche della città; rinnovo e restauro di parchi, giardini storici, fontane e ville; digitalizzazione dei servizi culturali; incremento dell'offerta culturale nelle periferie per promuovere l'inclusione sociale.
Il Governo ha puntato anche sui giovani 1,25 milioni di risorse utili a promuovere 480 progetti presentati da ricercatori, nel tentativo di trattenerli in Italia. Il modello è quello dei bandi del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) e delle borse di studio europee 'Marie Skłodowska-Curie'.
Si studia un hub per il turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell'intero ecosistema turistico. E' una delle misure previste nel progetto Turismo 4.0 della bozza del Piano di ripresa e resilienza, con risorse per 2 miliardi e 400 milioni. Previsti, inoltre, crediti d'imposta su investimenti volti migliorare le infrastrutture di ricettività, prestiti a tasso agevolato e investimenti diretti per progetti su sostenibilità climatica e digitalizzazione; risorse dedicate a sostenere operazioni di consolidamento tra le PMI e la creazione di nuove imprese da parte dei giovani under 35.
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