20 Aprile 2021
La crescita del Pil, valutata al 4,1%, presente nel Def, è vicina alle prospettive reali per il prossimo anno. A confermarlo il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Def davanti alla commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. "Il quadro macroeconomico tendenziale presentato nel Def, che prevede una crescita del 4,1 per cento nell’anno in corso e del 4,3 nel 2022, è nel complesso coerente con le prospettive che ho delineato".
Tutto dipende dall’andamento della campagna vaccinale. "Le stime per quest’anno e per il prossimo si collocano all’interno del ventaglio delle valutazioni degli osservatori censiti da Consensus Economics e dei principali previsori. Gli organismi internazionali prefigurano quest’anno una crescita per l’economia italiana superiore al 4 per cento. L’aggiornamento delle proiezioni della Banca d’Italia pubblicate in gennaio sulla base delle informazioni più recenti indica che questo risultato è possibile: se il piano di vaccinazioni avrà successo nel ridurre i timori di contagio è plausibile attendersi una stabilizzazione della situazione economica e l’avvio di una ripresa significativa nella seconda parte dell’anno".
"In Italia l’attività economica ha risentito della nuova ondata dei contagi anche nel primo. È plausibile che nella seconda parte dell’anno si possa avviare una ripresa significativa, trainata dagli investimenti e, più gradualmente, dai consumi; le prospettive sono però fortemente condizionate dal successo delle campagne vaccinali e dall’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Assicurare la riduzione dei contagi è condizione indispensabile per sostenere l’economia" ha affermato nuovamente il rappresentante di Banca d’Italia.
L’economia italiana ha retto più del dovuto, dimostrando una certa resilienza, caratteristica essenziale in epoca di pandemia. "In Italia tutti gli indicatori che noi osserviamo sono in moderato recupero rispetto alla fine del 2020; nel complesso suggeriscono che l’attività economica potrebbe essere rimasta pressoché stabile nei primi tre mesi dell’anno in corso, dopo la forte caduta del trimestre precedente, ma con andamenti disomogenei tra settori. Valutiamo che la produzione industriale possa essere cresciuta di poco meno dell’uno per cento nel primo trimestre; sarebbero invece rimasti deboli i servizi. Questi andamenti indicano la resilienza dell’economia, ma allo stesso tempo il persistente freno posto dai nuovi contagi".
Miglioramenti si vedono anche dal punto di vista internazionale. "Il quadro macroeconomico è significativamente migliorato, ma allo stesso tempo caratterizzato da elevata incertezza connessa con le nuove ondate pandemiche. La disponibilità di vaccini e lo stimolo fornito dalle politiche economiche hanno indotto il Fondo monetario internazionale a rivedere al rialzo le stime di crescita internazionale, portate per quest’anno al 6 per cento; gli andamenti di breve periodo restano però condizionati dal persistere dei contagi e dal ritmo diseguale delle campagne vaccinali".
Fondamentali i sostegni. "In Italia come negli altri principali Paesi avanzati, con le nuove ondate di contagi e il conseguente rinnovo delle misure di distanziamento sociale resta essenziale l’azione a sostegno delle imprese e delle famiglie e per il rilancio dell’economia. È però al contempo opportuno introdurre ed estendere elementi di selettività negli interventi, per indirizzare le risorse finanziarie ove più necessario".
Bene gli interventi del Governo. "Nel quadro programmatico, forniscono ulteriore impulso alla crescita il nuovo pacchetto di misure di sostegno, i cui dettagli saranno resi noti solo nei prossimi giorni, e il potenziamento, anche con risorse nazionali, del Pnrr", aggiunge Gaiotti. Lo scenario macroeconomico tendenziale presentato dal Def tiene conto di questo quadro congiunturale ed è nel complesso realistico, pur con significativi rischi al ribasso connessi con il quadro internazionale e con l’andamento della pandemia".
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