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Covid: 70mila negozi rischiano di chiudere per sempre. Cresce commercio online

A rischio anche centri commerciali che danno lavoro a migliaia di persone. Servono subito aiuti e riaperture: l'allarme di Confesercenti.

18 Aprile 2021

Covid: 70mila negozi rischiano di chiudere per sempre e cresce il commercio online

Negozi (fonte foto LaPresse)

Il Covid, si sa, ha portato crisi in tutto il mondo. Una crisi che però non è solo sanitaria, ma anche economica. Il virus ha costretto migliaia di lavoratori a rimanere a casa e sono ormai tantissimi i negozianti che da oltre un anno devo fare i conti con chiusure e restrizioni. Ecco che però proprio tutte queste limitazioni imposte dal Governo a imprenditori e proprietari di negozi potrebbero essere fatali. Secondo una stima di Confesercenti sono circa 70mila le attività commerciali che, entro fine 2021, saranno costrette a chiudere per sempre.

Se nei prossimi mesi non ci sarà un'inversione di tendenza - avvisa Confesercenti - migliaia di negozi dovranno abbassare le serrande per non riaprire mai più. Ma a rischio non ci sono solo i piccoli negozi, ma anche interi centri commerciali che danno lavoro a centinaia di persone. 

A influire non poco su queste possibili chiusure definitive è anche l'online. I milioni di italiani costretti a chiudersi in casa per contrastare la pandemia già da marzo 2020 hanno preferito acquistare prodotti di vario genere sul web, sfruttando colossi come Amazon che non si sono mai fermati, ma che anzi, proprio grazie alle chiusure in tutto il mondo, hanno visto un incredibile aumento di fatturato. 

"Nel primo bimestre del 2021 - evidenzia l'analisi di Confesercenti - gli acquisti presso la grande distribuzione e le piccole superfici si sono ridotti, rispettivamente, del 3,8 e del 10,7%, mentre le vendite sul canale on-line sono aumentate del 37,2%". Un'espansione, quella del commercio online, che ha registrato una grande accelerazione a partire dallo scorso ottobre, quando le misure adottate per contrastare la seconda e poi la terza ondata del contagio da Covid hanno portato a ulteriori chiusure.

"Di fatto - si legge nel rapporto - le misure di restrizione, per le modalità con cui continuano a essere attuate, stanno determinando una strutturale e non governata redistribuzione delle quote di vendita verso il canale on-line. A rischio sono soprattutto le 35mila attività collocate dentro i centri e gallerie commerciali. L'obbligo di chiusura nel fine settimana, che rappresenta il 40% delle vendite di queste attività, è un cataclisma sul comparto".

"Un divieto - puntualizza infine Confesercenti - che ignora gli alti standard di sicurezza, dall'areazione al controllo degli ingressi, disposti da centri e gallerie e che genera una perdita di almeno 1,5 miliardi di euro per ogni weekend, in buona parte a vantaggio del canale di distribuzione online".

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