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"Il giovane Goethe innamorato": un film da rivedere dove Storia e Sentimento trovano la giusta e migliore narrazione. Un esempio da seguire

Uscito due giorni fa in seconda serata su TV2000 è stata una bella rivelazione per chi ama la Storia raccontata bene, dentro il cinema

29 Luglio 2025

"Il giovane Goethe innamorato": un film da rivedere dove Storia e Sentimento trovano la giusta e migliore narrazione. Un esempio da seguire

Onore al merito per TV2000 che due giorni fa ci ha dato l'opportunità di apprezzare un ottimo film tedesco del 2010: "Goethe", opera dedicata alla fase giovanile della vita del celebre personaggio, che possiamo definire "il Leonardo del Romanticismo". Ciò che mi ha impressionato positivamente già dopo pochi minuti è stata la perfezione affascinante della ricostruzione storica-ambientale che spesso nei film pecca di eccesso di realismo-pauperismo oppure cade nell'opposto eccesso di schematismo fatto di clichè da vecchie stampe. Questo ottimo film invece ci mostra la grande "Storia" fatta di molteplici "storie" credibili sia come narrazione lirica che in senso storiografico: le strade piene di fango, la disinvoltura dei ceti alti mescolati al popolino, le signore che partecipano alle feste popolari di strada tanto quanto le prostitute: così era la "società organica" prima della scissione rivoluzionaria, la dolcezza del vivere nella ricca e colta Germania (quanto nel resto dell'Europa). Ottimo il casting: la bella Miriam Stein con la sua bellezza artemidea e acqua e sapone (sanamente arcadica) per Lotte Buff e il volto composto e nobile di Alexander Fehling, anch'esso pienamente credibile in una recitazione efficace e disinvolta. Un film di umanità, quella senza tempo, inalterabile, libero da mode e maniere che ci racconta nel contempo l'essenza iniziatica del Romanticismo: i suoi riti oblativi e dedicatori, la bellezza dei corteggiamenti, l'idealizzazione poetica fino alla prova del nove: lo sfiorare la morte per oltrepassare se stessi. Goethe è un Werther che ha vinto la prova iniziatica estrema, rinascendo. Lotte stessa vince il proprio ego e la propria anima lasciando libero l'Artista, capendo che doveva scegliere la sua vita, distaccandosi dallo stesso amore che lo ha reso grande e famoso. Il tema del film è la vita, da cui viene il Romanticismo quale sua temporanea espressione artistica-esistenziale, non il contrario. Non è un film sul Romanticismo, cioè un film che feticizzi le forme letterarie allontanandosi dalla vita reale e storica ma è un'opera mirabile per equilibrio e perfezione interiore che ci narra il Sentimento dentro la Storia ( meglio: Le Storie) e la Storia nella sua forma sentimentale, già storica. Per questo è un film che sottilmente ci turba e turbandoci ha molto da insegnarci: perchè rievoca realisticamente l'eccesso poetico di un periodo storico straordinario dove tutto sta cambiando e sembrava possibile, attraverso l'Arte quale medium universale e totalizzante. Gli stessi eccessi ideali che vinsero in Ludwig di Baviera e giunsero fino a Wagner. I grandi uomini sempre bisognosi di una Musa, come Goethe per e con Lotte Buff la cui anima lirica-tragica non impedì di fare la scelta giusta per la sua famiglia e la sua vita sociale. Ma il nodo tragico è vivibile nel silenzio e nella compostezza e si rivela sempre matrice lirica continua. Come sarà anche per Bellini la passione ideale inesausta per la soprano Maddalena Fumaroli per la quale compose la celebre cavatina della "Casta Diva", successivamente inserita nella Norma. Uomini che abbisognano di grandi Donne per superare se stessi distaccandosi dalla realizzazione prosaica di slanci poetici assoluti, entrando così nella grande Arte. Che questo esempio tedesco di grande cinema nel risolvere con saggezza il difficile nodo arte-storia sia seguito da altre produzioni a sfondo storico. Perchè il romanzo è solo il velo lasciato dal corpo delle Storie...l'escreto di una continua metamorfosi. Un'opera contro le banali aspettative del pubblico sull'automatismo del lieto fine e dello scontro generazionale. La vita, come la Storia, è fatta di compromessi, unità, congiunzioni più che di lotte e scissioni. Incontri, oltre le apparenze.

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