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Scala di Milano, il 15 dicembre il Maestro Christophe Rousset inaugura il ciclo "Orchestre ospiti" con il “Messiah” di Georg Friedrich Händel

Il Maestro Christophe Rousset sarà alla guida del Monteverdi Choir e degli English Baroque Soloists per l'inaugurazione del ciclo "Orchestre Ospiti" 2025/2026 con un pietra miliare del repertorio barocco

15 Dicembre 2025

Scala di Milano, il 15 dicembre inaugura il ciclo "Orchestre ospiti" il Maestro Christophe Rousset con il “Messiah” di Georg Friedrich Händel

Scala di Milano, il 15 dicembre inaugura il ciclo "Orchestre ospiti" il Maestro Christophe Rousset con il “Messiah” di Georg Friedrich Händel.

Lunedì 15 dicembre (ore 20) inaugura il ciclo “Orchestre Ospiti” 2025/2026 il Maestro Christophe Rousset - figura di spicco nell’esecuzione del repertorio preclassico, classico e preromantico secondo la prassi storicamente informata - alla guida del Monteverdi Choir e degli English Baroque Soloists. Gli stessi complessi avevano eseguito lo scorso anno alla Scala un concerto dedicato a Charpentier e Bach. Ora propongono una pietra miliare del repertorio barocco inglese, il “Messiah” di Georg Friedrich Händel, che si ascolterà per la prima volta al Piermarini in forma integrale (la cronologia scaligera ricorda un’esecuzione diretta da Hans Weisbach il 22 ottobre 1944 al Teatro Lirico, dove l’attività era trasferita essendo stata la Scala danneggiata dai bombardamenti).


Composto nel 1741, il Messiah nasce dalla collaborazione fra Händel e il colto librettista Charles Jennens, che assemblò i testi esclusivamente da fonti bibliche, in particolare Libro di Isaia, Salmi e passi dei Vangeli e delle Epistole. Il risultato non è un oratorio narrativo, ma una meditazione teologica sulla profezia, nascita, passione e glorificazione del Cristo. La struttura tripartita alterna recitativi, arie da capo e monumentali interventi corali, nei quali si concentra la forza retorica dell’opera. La scrittura vocale sfrutta modelli operistici, pur adattati alla dimensione sacra, mentre la componente corale utilizza un contrappunto nitido e altamente espressivo. L’orchestra, basata su archi e continuo con l’impiego selettivo di trombe e timpani, crea un tessuto sonoro che sostiene e amplifica la declamazione del testo. La celebre pagina dell’Hallelujah rappresenta solo uno dei vertici di un percorso musicale concepito come progressione affettiva e teologica, che ancora oggi mantiene intatta la sua forza comunicativa.

CHRISTOPHE ROUSSET, fondatore dell’ensemble Les Talens Lyriques e clavicembalista di fama internazionale, è un musicista e direttore d’orchestra ispirato dalla passione per l’opera e per la riscoperta del patrimonio musicale europeo. Ha studiato il clavicembalo alla Schola Cantorum di Parigi con Huguette Dreyfus e poi al Conservatorio Reale dell’Aja con Bob van Asperen, conseguendo a 22 anni il primo premio al VII Concorso di Clavicembalo di Bruges. Nel 1991 ha fondato il suo ensemble, Les Talens Lyriques, con il quale esplora la ricchezza e la diversità del repertorio barocco, classico e preromantico, concentrandosi spesso su opere rare e misconosciute, e si esibisce da oltre trent’anni sui palcoscenici più importanti del mondo.
Nella Stagione 2025-2026 dirigerà Les Talens Lyriques in Ifigenia in Tauride di Traetta, Orlando di Händel, Ascanio in Alba e La clemenza di Tito di Mozart, Cadmus et Hermione di Lully e nell’Opera seria di Florian Leopold Gassmann.
In parallelo prosegue attivamente la propria carriera di clavicembalista e musicista da camera e ha realizzato numerose incisioni con strumenti storici, tra cui le registrazioni integrali delle opere per clavicembalo di Louis e François Couperin, Jean-Philippe Rameau e Domenico Scarlatti nonché dell’opera completa per tastiera di Bach. Le sue registrazioni più recenti comprendono l’integrale delle Toccate di Bach, François Couperin: Portraits e Cublai Can di Salieri. Prossimamente uscirà A Baroque Christmas, un album dedicato a Marc-Antoine Charpentier con The Monteverdi Choir & Orchestra.
Rousset si impegna a fondo anche nella didattica presso istituzioni di rilievo quali l’Accademia Musicale Chigiana, il Conservatoire National Supérieur de Musique et Danse di Parigi, l’International Opera Academy (IOA) di Gand, l’Académie d’Ambronay, la Fondation Royaumont, la Britten-Pears Orchestra e la Piccola Accademia di Montisi. Inoltre si esibisce come direttore ospite alla guida di orchestre importanti come quelle del Teatro alla Scala, del Liceu di Barcellona, del Teatro di San Carlo di Napoli, dell’Opéra Royal de Wallonie e della Royal Opera House Covent Garden di Londra, l’Orquesta Nacional de España, la Hong Kong Philharmonic Orchestra e The Orchestra of the Age of Enlightenment e The Monteverdi Choir & Orchestra, con cui ha recentemente avviato una regolare collaborazione. Come musicologo, ha pubblicato varie edizioni critiche, una monografia su Rameau e una su François Couperin, oltre a una raccolta di interviste realizzate da Camille de Rijck (L’impression que l’instrument chante, 2017), che offre ulteriori approfondimenti sulle sue riflessioni relative all’interpretazione.
È Cavaliere della Legion d’Onore, Commendatore dell’Ordre des Arts et des Lettres e Ufficiale dell’Ordre National du Mérite. Nel 2024 la Fondazione Händel-Haus gli ha conferito il prestigioso Händel-Preis della città di Halle.


Il MONTEVERDI CHOIR, fondato da Sir John Eliot Gardiner nel 1964, unisce una solida tecnica corale alla pratica esecutiva storicamente informata e si impegna costantemente per portare nuove prospettive, immediatezza e drammaticità alle proprie esibizioni. Nel 1964, anno del suo sessantesimo anniversario, ha conseguito il prestigioso Oper! Award come miglior coro.
Nella Stagione 2025 ha ampliato la gamma del suo repertorio e delle collaborazioni con i direttori, partecipando tra l’altro a due importanti concerti del Festival di Edimburgo: quello inaugurale, in cui ha eseguito The Veil of The Temple di John Tavener sotto la direzione di Sofi Jeannin e un programma di brani di Purcell, Bach e Händel diretto da Jonathan Sells, Direttore del MCO. Tra i momenti salienti del
2025 figurano inoltre le Cantate di Bach del 1725 con Masaaki Suzuki, il Requiem di Mozart con Pablo Heras-Casado, lo Stabat Mater di Rossini con Jakob Lehmann e il Messiah di Händel, che mancava dalla programmazione del coro da quasi trent’anni. Il Venerdì Santo del 2025, l’etichetta discografica del MCO, Soli Deo Gloria, ha pubblicato la sua prima incisione dopo la pandemia globale: un album di mottetti di Bruckner e Gesualdo registrati dal vivo in concerto nell’ottobre 2024, con la direzione di Jonathan Sells. In settembre è uscito un album diretto da Christophe Rousset e dedicato a Marc-Antoine Charpentier, che è stato presentato in tournée in Europa nel dicembre 2024. Il Coro vantaun’ampia e premiata discografia, che comprende oltre 150 pubblicazioni.


Nel 2026 il Coro porterà in tournée in Europa la Johannes-Passion di Bach diretta da Peter Whelan, e collaborerà con l’Accentus Choir di Laurence Equilbey in una tournée della Messa in si minore di Bach. Inoltre parteciperà a una produzione immersiva di Dido and Aeneas di Purcell, con la regia di Andrew Staples e la direzione di Jonathan Sells, nel cantiere navale del Cutty Sark a Greenwich e in tournée al Festival di Bergen. In autunno Christophe Rousset dirigerà il Coro nella Theodora di Händel in una tournée in Sud America, che si concluderà con esecuzioni a Londra e alla nuova Sohmen Concert Hall dello Schwarzman Centre for Humanities di Oxford.
Nel maggio 2023, insieme agli English Baroque Soloists, il coro ha avuto l’onore di esibirsi nell’Abbazia di Westminster durante l’incoronazione del loro patrono, re Carlo III.


Gli ENGLISH BAROQUE SOLOISTS, fondati nel 1978 da Sir John Eliot Gardiner, sono una delle orchestre di strumenti d’epoca più importanti del mondo, ugualmente a suo agio nel repertorio da camera come in quello sinfonico e operistico. Il loro modo di suonare, caldo e incisivo, è immediatamente riconoscibile.
L’ensemble si è esibito nelle sedi più prestigiose del mondo, oltre che alla Scala, al Concertgebouw di Amsterdam e alla Sydney Opera House.
Tra i momenti salienti della stagione 2025 dell’Orchestra figurano il Concerto per due pianoforti e orchestra e le Sinfonie di Mozart con Marc Minkowksi e le sorelle Labèque, le Cantate di Bach del 1725 con Masaaki Suzuki e Sing to the Lord a New Song, un programma di brani di Purcell, Bach e Händel con la direzione di Jonathan Sells, che è stato portato ai Festival di Aldeburgh e di Edimburgo e nella North Wing, recentemente ristrutturata, del St Bartholomew’s Hospital di Londra. Culmine della stagione è stato l’avvio della tournée del Messiah di Händel (che l’Orchestra non eseguiva da quasi trent’anni) sotto la direzione di Christophe Rousset, con tappe a Parigi, Roma, Milano e Londra.
Nel settembre 2025 l’etichetta discografica del MCO, Soli Deo Gloria, ha pubblicato la prima registrazione dell’Orchestra dopo la pandemia: un album di musiche natalizie di Charpentier, registrato nel dicembre 2024 durante una tournée europea diretta da Christophe Rousset.
La Stagione 2026 degli EBS si aprirà a marzo con la Johannes-Passion di Bach diretta da Peter Whelan a Barcellona, a Budapest e a Londra. A maggio Jonathan Sells dirigerà una produzione immersiva di Dido & Aeneas di Purcell nel cantiere navale del Cutty Sark a Greenwich e in tournée al Festival di Bergen, mentre a giugno Peter Whelan dirigerà un programma dedicato a “Haydn a Londra” con il violoncellista Christophe Coin. In autunno Christophe Rousset dirigerà l’Orchestra nella Theodora di Händel in una tournée in Sud America, che si concluderà con concerti a Londra e alla nuova Sohmen Concert Hall dello Schwarzman Centre for the Humanities di Oxford.
Nel 2023, l’orchestra ha partecipato alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III insieme al Monteverdi Choir & Orchestra. Nel 2000 l’ensemble ha preso parte al famoso Bach Cantata Pilgrimage, eseguendo le 198 cantate sacre di Johann Sebastian Bach in oltre sessanta chiese in Europa e in America. Insieme al Monteverdi Choir, ha collaborato a importanti produzioni operistiche di Händel, Purcell e Monteverdi nonché alla registrazione delle principali opere di Mozart e dell’integrale dei suoi Concerti per pianoforte, eseguiti su strumenti d’epoca.

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