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Benjamin Seide al San Gaetano di Padova per una masterclass

L'esperto di effetti visivi è arrivato a Padova come membro della giuria del River Film Festival, vive a Singapore e insegna alla prestigiosa NTU

21 Giugno 2025

Benjamin Seide al San Gaetano di Padova per una masterclass

Interpretazione artistica ed evoluzione tecnologica nel patrimonio culturale virtuale: spunti dalla masterclass di Benjamin Seide

Il 20 giugno 2025, in occasione del River International Film Festival di Padova, si è tenuta una masterclass tenuta da Benjamin Seide, figura di spicco nel campo degli effetti visivi e della realtà virtuale con una vasta esperienza sia nell'industria cinematografica hollywoodiana che in quella europea. Il suo background spazia da progetti di alto profilo come HUGO (vincitore di un Oscar) e Game of Thrones, a contributi in spot pubblicitari e nella ricerca accademica. Attualmente residente a Singapore, Seide è affiliato a una piccola ma tecnologicamente avanzata scuola di arte, design e media. La masterclass ha offerto un'ampia panoramica del lavoro di Seide in contesti sia commerciali che sperimentali. Seide ha sottolineato la crescente intersecazione tra effetti visivi, sperimentazione artistica e patrimonio culturale. Il suo interesse precoce per i media immersivi, già presente durante gli anni degli studi, lo ha portato a esplorare la realtà virtuale (VR) e le sue applicazioni al di là del puro intrattenimento.

Evoluzione della tecnologia VR e del patrimonio culturale virtuale (VCH)

Seide ha presentato una cronologia dei principali sviluppi tecnologici che hanno plasmato in modo significativo il campo del patrimonio culturale virtuale:

  • 1993-1994: primi esempi come il tempio egizio virtuale esposto al Guggenheim.
  • Anni 2000-2020: Dai costosi scanner LiDAR alla fotogrammetria accessibile (circa 2010), PBR (2014), Google Cardboards, droni economici e visori VR consumer come Oculus Rift e HTC Vive.
  • Dal 2020 in poi: i principali cambiamenti includono l'integrazione del LiDAR negli smartphone, le tecnologie di rendering neurale come NeRF e Gaussian Splatting e la modellazione umana 3D in tempo reale tramite MetaHuman (2021).

Queste innovazioni hanno permesso ricostruzioni digitali sempre più realistiche, come Rome Reborn, che si è evoluto attraverso diverse iterazioni (2007, 2018, 2023).

Interpretazione artistica nella VCH

Una delle critiche centrali di Seide era la tendenza dei progetti di VCH a equiparare il realismo visivo all'accuratezza storica. Sebbene gli ambienti fotorealistici possano aumentare la credibilità, non portano automaticamente a un coinvolgimento o a un significato più profondo. Seide ha fatto riferimento alle teorie di Slater (2009) sull'immersione nella realtà virtuale, in particolare alle idee di “illusione del luogo” e “illusione di plausibilità”, per sostenere che anche la realtà virtuale non fotorealistica può produrre un potente senso di presenza. Seide ha sostenuto un approccio artistico e sperimentale alla VCH, che enfatizza l'interpretazione piuttosto che la replica. Il suo progetto, The Yunan Garden, contrappone le tecniche di fotogrammetria più datate (2017) ai recenti progressi nel Gaussian Splatting (2023), mettendo in evidenza non solo il progresso tecnico, ma anche un cambiamento nel modo in cui il patrimonio digitale può essere vissuto.

VR artistica e sperimentale: espandere i confini

La masterclass si è conclusa con esempi di progetti VR sperimentali che vanno oltre il realismo convenzionale:

  • Home After War (Parameswaran et al., 2017)
  • Parragirls Past, Present
  • The Flux, un progetto basato sulla performance capture

Questi lavori dimostrano come la VR possa servire non solo come strumento di documentazione, ma anche come mezzo per la narrazione, la memoria e la riflessione sociale.

La masterclass di Benjamin Seide al centro culturale San Gaetano ha offerto una visione avvincente per il futuro del patrimonio culturale virtuale, fondata non solo sull'innovazione tecnologica, ma anche sull'interpretazione creativa. La sua enfasi sulla credibilità, il coinvolgimento e il potenziale di creazione di significato della VR artistica fornisce un importante contrappunto agli approcci puramente tecnici in questo campo.

 

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