17 Gennaio 2025
L’antica Pompei non finisce mai di sorprendere e ora si arricchisce di un’altra importante scoperta archeologica, che apre un suggestivo spaccato della vita della fiorente città durante l’epoca romana: nel corso degli scavi nell’insula 10 della Regio IX, è emerso un imponente complesso termale privato, annesso a un raffinato salone per banchetti. La stretta connessione tra gli ambienti dedicati al benessere fisico e il grande triclinio suggerisce che questa dimora fosse concepita come uno spazio scenografico per sontuose libagioni. In età romana, tali eventi rappresentavano occasioni cruciali per consolidare il consenso politico, promuovere alleanze e ostentare prestigio sociale. Il complesso termale, articolato in calidarium, tepidarium, frigidarium e apodyterium (la camera per spogliarsi), poteva accogliere fino a trenta ospiti, come testimoniano le ampie panchine dello spogliatoio. Particolarmente suggestivo è il frigidarium, caratterizzato da un peristilio di 10 x 10 metri con una grande vasca centrale, che rievoca l’atmosfera di un ginnasio greco. Le decorazioni testimoniano l’antichità e la ricchezza della domus, appartenuta probabilmente a un esponente di spicco dell’élite pompeiana. Le composizioni di natura morta con cacciagione e prodotti della pesca, le rappresentazioni di atleti nel peristilio evocano un ambiente intriso di cultura ellenistica, volto a trasportare gli ospiti in un contesto di raffinatezza. Tutto risultava funzionale alla messa in scena di uno spettacolo, con il padrone di casa al centro della scena, amplificando così l’effetto di meraviglia sugli ospiti.
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