28 Novembre 2024
Il ministro della cultura, Alessandro Giuli, ha presentato il Piano Olivetti per la Cultura, un ambizioso progetto da 30 milioni di euro destinato a potenziare le biblioteche italiane, con particolare attenzione a quelle delle aree periferiche e meno sviluppate.
Annunciato a Bruxelles durante il Consiglio dei Ministri della Cultura UE, il piano si ispira alla visione dell’industriale Adriano Olivetti, noto per aver coniugato innovazione, cultura e progresso sociale.
Il Piano Olivetti trova una corrispondenza ideale nel Piano Mattei, centrale nella strategia politica della premier Giorgia Meloni.
Entrambi i progetti condividono l’obiettivo di promuovere inclusione e sviluppo sostenibile, seppur in ambiti differenti: mentre il Piano Mattei guarda alla cooperazione internazionale, soprattutto con i paesi africani, il Piano Olivetti punta sul rafforzamento delle infrastrutture culturali per creare opportunità e ridurre il divario educativo.
Giuli ha evidenziato l’importanza delle biblioteche come “infrastruttura culturale più diffusa in Italia” e strumento di inclusione ed educazione civica.
In un’epoca in cui la nostra vita sociale, economica e politica è sempre più digitale, le biblioteche devono adattarsi e diventare protagoniste della cittadinanza digitale, aiutando soprattutto i giovani e i meno abbienti.
Nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dal Next Generation EU, il Governo Italiano sta realizzando la Biblioteca Digitale Italiana, una piattaforma integrata che raccoglierà e metterà a disposizione il patrimonio culturale delle biblioteche, offrendo ai cittadini un accesso semplificato a risorse e banche dati.
Il progetto prevede anche l’alfabetizzazione mediatica, con iniziative per insegnare a distinguere tra contenuti sponsorizzati, fake news e informazioni affidabili.
“Le biblioteche non devono solo offrire accesso all’informazione, ma anche formare opinioni consapevoli e critiche” ha sottolineato Giuli.
Uno dei temi centrali del discorso del Ministro è stato il cambiamento radicale nelle fonti di conoscenza dei giovani.
Giuli ha tracciato un parallelismo tra l’Enciclopedia settecentesca di Denis Diderot e Jean Baptiste d'Alembert, simbolo di approfondimento e rigore scientifico, e Wikipedia, il portale collaborativo creato nei primi anni 2000 da Jimmy Wales e Larry Sanger.
Fino agli anni ’90, l’enciclopedia rappresentava una fonte autorevole di conoscenza, basata su contributi di esperti e su criteri rigorosi.
Oggi, invece, la cultura digitale ha spostato il baricentro verso Wikipedia, una piattaforma accessibile ma spesso priva della stessa profondità e scientificità.
“I giovani rischiano di formare la loro coscienza civile su contenuti di bassa qualità, influenzati da derive ideologiche, politicamente corrette o, peggio, pilotati da regimi autoritari” ha avvertito Giuli.
Questo spostamento comporta sfide significative per la trasmissione dei valori culturali europei.
Per questo, il Piano Olivetti si pone l’obiettivo di rinnovare il ruolo delle biblioteche come presidi culturali e politici, adattandole alle esigenze tecnologiche contemporanee.
Il Ministro ha inoltre riportato i risultati del G7 Cultura, organizzato a Napoli sotto la presidenza italiana, sottolineando temi chiave come il sostegno all’Ucraina, la protezione della creatività umana dall’intelligenza artificiale e la cooperazione con i paesi africani nel quadro del Piano Mattei.
Infine, Giuli ha espresso il suo apprezzamento per il progetto che vede Nova Gorica e Gorizia unite come Capitale Europea della Cultura 2025 e ha discusso con il Ministro francese Rachida Dati l’importanza di un impegno congiunto per rafforzare la cultura nell’Unione Europea.
Con il Piano Olivetti, il Governo Italiano lancia un messaggio chiaro: la cultura non è solo memoria del passato, ma una leva per costruire il futuro, soprattutto per le giovani generazioni.
Di Ivan Drogo Inglese
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