01 Maggio 2024
Roma si inventa un pretesto per dichiarare guerra a Cartagine, sicura di poterla annettere nel proprio impero: tema di drammatica attualità...
Capitolo XVIII
SCIPIONE EMIJANO / III GUERA PUNICA
La guera è guera! Fu ‘n’azzione zozza:
er zenato se ne fregò der patto
giocanno cor nemico comme ‘r gatto
fa cor zorcio¹: “Finquanno che ‘na pozza
de sangue allagherà Cartaggine
nun devi smette’ mai de combatte’,
e sbràcala comme quanno s’abbatte
‘n teremoto: Scipione, distruggine
l’onore e la fierezza. Rovine,
solo quele dovranno da restacce:
deve sparì da tutte le cartine.
Carthago delenna este²! Nun facce
mannà ‘n antro³… e presto metti fine
a la peggio fra tutte le minacce.”
NOTE:
¹ Per avere un pretesto per iniziare la III guerra punica, Roma umiliò ripetutamente Cartagine con ricatti e finte promesse di pace.
² Marco Porcio Catone terminava tutte le sue orazioni con “Carthago delenda est” (Cartagine deve essere distrutta), e con questa frase convinse il senato a distruggerla. Divenne poi l’urlo di guerra delle legioni romane.
³ Scipione fu mandato a Cartagine dopo che diversi consoli in precedenza furono sostituiti perché avevano fallito la missione.
PARAFRASI – SCIPIONE EMILIANO / III GUERRA PUNICA
La guerra è guerra. Fu un’azione sporca: il senato non mantenne i patti e giocò come il gatto con il topo. “Non devi smettere di combattere fino a che un lago di sangue inonderà Cartagine, radila al suolo come quando si abbatte un terremoto: Scipione, distruggine l’onore e la fierezza. Rovine, solo quelle dovranno restarci: Cartagine deve sparire da tutte le cartine geografiche. Cathago delenda est! Non farci mandare un altro comandante... e metti fine al più presto alla peggiore delle minacce!”
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia