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Morino Studio, Daniele Mazzoleni il 30 novembre inaugura Quello che mi piace, nuovo ciclo pittorico che segna una nuova tappa della sua ricerca

Il curatore Federico Caloi definisce questo percorso Human Pop; le opere saranno visibili a Spazio Quattrocento, Opificio 31, Via Tortona 31, Milano

21 Ottobre 2025

Solo exhibition, Daniele Mazzoleni il 30 novembre inaugura Quello che mi piace, nuovo ciclo pittorico che segna una nuova tappa della sua ricerca

Con la personale “Quello che mi piace”, Daniele Mazzoleni inaugura un nuovo ciclo pittorico che segna una tappa decisiva della sua ricerca artistica. Una produzione imponente e vitale, attraversata da una forza immediata che sorprende e coinvolge, capace di trasformare l’esperienza del vedere in rivelazione.
Il critico e curatore Federico Caloi definisce questo percorso “Human Pop”: non semplice ripresa dei codici della Pop Art, ma un
linguaggio autonomo in cui gli oggetti del desiderio diventano archetipi universali. "La pittura di Mazzoleni non è rappresentazione, ma epifania: ci costringe a riabitare la soglia tra l’oggetto e la sua risonanza interiore, tra la materia e la sua vibrazione immaginativa" scrive Caloi.
Biciclette mai possedute ma sognate, automobili che raccontano aspirazioni e conquiste, viaggi indimenticabili, luoghi iconici e
simboli generazionali: ogni elemento evocato nelle sue opere diventa memoria condivisa, frammento di vissuto che appartiene
tanto all’artista quanto allo spettatore. È un’arte che restituisce all’immagine la sua densità simbolica, riportandola al valore
originario di esperienza e di emozione.
In questo senso, lo Human Pop di Mazzoleni si distingue dalla superficie levigata del Pop convenzionale per aprirsi a una
dimensione vitale e generativa. Come ricorda Caloi, "l’opera non mostra solo un’immagine, ma istituisce un luogo, un orizzonte in cui l’esperienza del mondo diventa di nuovo autentica". Un’arte che celebra la bellezza e la luce, che invita a riappropriarsi del desiderio senza colpa, che riporta al centro la possibilità di vivere i momenti con pienezza.
La tecnica pittorica, nutrita da anni di sperimentazione con resine e materiali innovativi, si fonde qui con la sensibilità del
narratore visivo: l’immagine nasce da un’attenta ricerca iconografica, si struttura nella pittura e si compie con il tocco
inconfondibile della resina epossidica, cifra stilistica che amplifica luce e colore.
Le opere in mostra, di grande formato e accompagnate da una selezione di lavori in edizioni limitate, si distinguono per la forza
cromatica e l’uso sapiente della resina, che amplifica la brillantezza delle superfici e conferisce profondità agli elementi
rappresentati. Le immagini, tratte da ricordi personali e da icone condivise, spaziano da scene legate all’infanzia a simboli di
libertà e spensieratezza, fino a rimandi al viaggio e alla cultura popolare.

Un mosaico di visioni che non si limita a rievocare, ma restituisce allo spettatore la possibilità di riconoscersi e di ritrovare
emozioni proprie. Un progetto che, come scrive ancora Caloi, "intreccia autobiografia e collettività, restituendo all’immagine il
suo potere originario di creare legame".

Daniele Mazzoleni

Nato a Milano nel 1970, Daniele Mazzoleni si forma tra architettura, design e arti visive. Dopo l’esperienza con il brand
Neroacciaio (2006), che lo porta a unire artigianato, materiali innovativi e design, ritorna alla pittura come forma privilegiata
di espressione.
La sua ricerca, segnata dall’uso delle resine e da una costante tensione tra gesto pittorico e sperimentazione materica, affronta
temi che spaziano dall’attualità alle simbologie collettive. Nel 2023 presenta il ciclo dei ritratti “Tra la perduta gente”, a cura di
Luca Cantore D’Amore, alla Galleria Cru de Art di Milano, e nel 2024 partecipa a Unfair Milano con un solo show.
Le sue opere, definite dall’artista come Human Pop, mirano a raccontare emozioni universali attraverso immagini archetipiche e
vitali, capaci di intrecciare biografia e immaginario collettivo.

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