23 Ottobre 2025
Avviso ai naviganti e agli aspiranti imbucati. Non ci provate neanche. La lista di ospiti provenienti da ogni dove é full. Si alza il sipario sulla due giorni di Meo a Malta. Da 23 anni, ogni anno una capitale diversa, step by step, é diventato la madre di tutti i balli. E il calendario firmato Massimo Listri, maestro della fotografia d’architettura oggetto da collezione, un vero e proprio The Cult. Listri espone solo nei musei di tutto il mondo, correte a vedere la sua personalissima mostra alla reggia di Caserta appena inaugurata. A Massimo è stato affidato il compito di catturare in 12 scatti l’essenza autentica di Malta. Ad ogni immagine del calendario corrisponde un racconto che indaga il legame tra Napoli e Malta.
Non chiedete ai di Meo di portare nessuno, perché non entra neanche uno spillo nel maestosa cinquecentesca Sacra Infermeria, una volta dominio dei Cavalieri di cappa e spada. All'epoca la sala principale era considerata il reparto ospedaliero più lungo e più accogliente d’Europa e per questo definita "l'infermiera del Mediterraneo” . Sotto le volte affrescate gli anfitrioni Generoso e Roberto di Meo, imprenditori vinicoli della Madre Terra irpinia, accoglieranno metà di mille invitati da ogni dove imbellettati e infiocchettati. Il dress code é sacred touch. Come mi vestirò? Per me ha interpretato lo "spirito sacrale" lo stilista delle celebrities Antonio Riva, sarò praticamente un po’ glam, un po’ ex voto haute couture. Tanti ospiti, principesse reali come Elena e Madeleine von Hessen, Beatrice di Borbone e Federica de Gregorio, principi del foro come Fabrizio Di Gianni, socialite come Ferdinanda Speranza, amici di sempre, Giorgio Nocerino, Sergio Capelli, Marta e Luigi Di Persia, Rossellla Gilli, Barbara Lambrecht... pardon non li posso citare tutti.
Storie straordinarie di luoghi, personaggi e opere d’arte, il Calendario Di Meo 2026, edizione n. 24, un quasi Giubileo, lancia un messaggio di unione e pace in un momento storico e geopolitico, complesso come quello attuale. Dedicato a “Napoli e Malta - Dialoghi Mediterranei”, è un ponte tra popoli e culture diverse. Realizzato in edizione limitata e senza scopo di lucro dall’Associazione “Di Meo Vini ad Arte”.La storia del Calendario Di Meo inizia da un’intuizione dei fratelli Di Meo nel 2002 con la mostra “Fotografi in Cantina” realizzata nella loro casina di caccia borbonica e sede dell' azienda vinicola che produce ottimi Taurasi, Falanghina, Aglianico e bollicine rosé che scendono in gola come una carezza. Eccellenza che non temono i dazi di Trump. Ogni anno una location diversa, capitali da Roma a New York, da Parigi a Londra, da Lisbona a Mosca, da Praga a Vienna… la formula del party itinerante si é dimostrata vincente.Il Calendario ci ricorda che la pace affonda le sue radici nel rispetto reciproco, nella memoria condivisa. Per riaffermare il potere duraturo della diplomazia culturale e dei legami tra i popoli. Ma Trump e la von der Leyen non sono invitati al banchetto. "Che questo calendario possa ispirare riflessione e orgoglio. Soprattutto, che ricordi l’importanza dell’unità per il nostro futuro comune, nel Mediterraneo, in Europa e oltre”, dicono all’unisono Generoso e Roberto. Cin Cin.Malta, uno strategico fazzoletto di terra a sole 3 ore di navigazione dalla Sicilia, è stata sotto il dominio del Regno di Napoli e successivamente del Regno delle Due Sicilie e questo ha influenzato la cultura maltese, con ampi risvolti nell’architettura e nella religione. L’italiano è stato anche lingua ufficiale a Malta fino al 1934.
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