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Storia de Roma Antica - Capitolo VI - Numa Pompilio - Approfondimento storico

28 Febbraio 2024

Storia de Roma Antica - Capitolo VI - Numa Pompilio - Approfondimento storico

APPROFONDIMENTO STORICO AL CAPITOLO VI - NUMA POMPILIO

Numa Pompilio (754 a.C. – 674 a.C.), di origine sabina, regnò tra il 715 a.C. e il 674 a.C.. Subito dopo la morte di Romolo il governo della città passò al senato, che tentò di sostituire la monarchia con una oligarchia. I senatori, incalzati dal sempre maggiore malcontento popolare, furono però costretti ad eleggere un nuovo re. Per l’elezione proposero Numa Pompilio, appartenente alla Gens Pompilia, che abitava nella città sabina di Cures Sabini ed era sposato con Tazia, figlia di Tito Tazio, molto noto in città come uomo di provata fede ed esperto conoscitore delle leggi divine, da cui gli derivò l’appellativo di Pius. Inizialmente contrario ad accettare la nomina, Numa vi acconsentì solo dopo che furono verificati gli auspici degli dèi, che gli si dimostrarono favorevoli, e fu quindi eletto re per acclamazione da parte del popolo. A lui sono attribuite una serie di riforme tese a consolidare le istituzioni della nuova città, prime fra tutte quelle religiose (commentarii Numae o libri Numae). Nel Foro costruì la Regia e lungo la Via Sacra fece edificare il Tempio di Giano, le cui porte potevano essere chiuse solo in tempo di pace; affidò all’ordine sacerdotale dei Salii, da lui stesso istituito, il compito di dichiarare il tempo di pace e di guerra (per gli antichi romani il periodo bellico andava da marzo ad ottobre), mentre all’ordine dei Flamini affidò il culto della Triade Capitolina. Scelse le prime vergini vestali della città, assegnando a queste uno stipendio e la cura del tempio in cui era custodito il fuoco sacro. Nominò anche il primo pontefice di Roma, cui spettava il compito di vigilare sull’applicazione di tutte le prescrizioni di carattere sacro. A lui viene ascritta anche una riforma del calendario, basato sui cicli lunari, che passò da 10 a 12 mesi (355 giorni), con l’aggiunta di gennaio, dedicato a Giano, e febbraio che furono posti alla fine dell’anno, dopo dicembre (l’anno iniziava con il mese di marzo). Il calendario conteneva anche l’indicazione dei giorni fasti e quelli nefasti, durante i quali non si prendevano decisioni pubbliche.

“Numa Pompilio parla con la ninfa Egeria

che gli dona le leggi di Roma”, di Felice Giani

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