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Un nuovo grande artista dalla versatilità unica destinato a un successo sempre piú grande : Antonio Toma

Il corpo è la sua principale fonte di ispirazione e rappresenta l’ambito privilegiato della sua sperimentazione artistica

18 Settembre 2023

Un nuovo grande artista dalla versatilità unica destinato a un successo sempre piú grande : Antonio Toma

Un nuovo grande artista dalla versatilità unica destinato a un successo sempre piú grande.
Antonio Toma nasce a Torino il 04/11/1986 e consegue il Diploma d’arte applicata al disegno di architettura e arredamento presso il Liceo Artistico “Felice Casorati” (NO), arricchendo in seguito le sue competenze sia grazie a corsi e seminari a Roma sia attraverso esperienze formative all’estero . Fin da giovanissimo “utilizza materiali più vari per costruire sculture interroganti, al confine tra pensiero e verità, fra emozione e disorientamento. La sua collocazione è tutta interna alla contemporaneità in un continuo nomadismo del pensiero che sollecita ed offre nuovi e più sapienti approdi . (P.Bonanno)
Il corpo è la sua principale fonte di ispirazione e rappresenta l’ambito privilegiato della sua sperimentazione artistica. Muscoli, volti, occhi : tutto ció che irradia energia ed è in grado di propagarsi da corpo a corpo diventa occasione privilegiata per una riflessione approfondita. Nelle sue opere, che siano sculture,
pitture o installazioni , spesso realizzate con materiali di recupero, elementi naturali o scarti di produzione industriale, l’artista scava fino ad arrivare al cuore della materia, la graffia, la accarezza, la plasma, avviando un dialogo tra la sua interiorità e la parte più profonda del materiale usato. L’energia che si sprigiona, in questo dinamico processo dialettico, è impressa nelle forme e nelle linee di opere che risultano volutamente antiestetiche, definite spesso “selvagge”, libere da ogni rigidità o gabbia concettuale. Opere che hanno fatto il giro del mondo ( New York, Tokyo, Osaka, Las Vegas, Parigi, Barcellona, Berlino ecc. in spazi pubblici e privati. ) Numerose anche le esposizioni in Italia ricevendo ad esempio il primo premio per l’alta professionalità artistica dall’Accademia Internazionale città di Roma e il premio della critica per l’esposizione “FAIR” , presso Villa Doria Pamphilj.
A Vercelli, il Toma ha incantato la comunità con l’esposizione “Art is life” in grado di mobilitare diecimila studenti e decine di Associazioni di volontariato, ha inoltre realizzato opere monumentali come il Monumento in acciaio ai Caduti di Nassiriya a Gattinara (VC). Attualmente l’artista è impegnato in una mostra collettiva “Troisi poeta Massimo” a Castel dell’Ovo (NA) organizzata dall’istituto Luce e Cinecittà, e con l’ esposizione presso il Museo del Mediterraneo a Castelsardo, in Sardegna organizzata dallo “Spazio Vivace” di Novara.
Nominato dalla Santa Sede “Cavaliere dell’Ordine Equestre pontificio di San Gregorio Magno” per i suoi meriti artistici, ha successivamente partecipato in qualità di membro ufficiale, al “Tavolo di lavoro nazionale BCE” per la tutela e valorizzazione dei beni culturali, storici e contemporanei, organizzato dall’Ufficio Nazionale dei beni culturali e l’edilizia di culto della CEI.
Negli ultimi suoi lavori il Toma ha avviato un processo di sintesi e fusione di alcuni tratti che connotano la sua identità stilistica: energia corporea e metamorfosi naturale, declinandole ed immergendole letteralmente in un fiume policromatico ed amorfo che intende rappresentare uno stimolo a porsi in un incessante processo di ricerca di se’. Nasce così l’ installazione “Arcobaleno terrestre” intreccio chilometri di tessuto colorato , dal forte impatto emotivo, che delinea fisicamente e spiritualmente sentieri di vita, lasciando a ciascuno individuo la libertà di percorrere strade emozionali più in linea con la propria corporeità, la propria metamorfosi, la propria energia vitale... il proprio colore...fino a giungere all’Arca, opera - metafora del viaggio esistenziale dell’intera umanità.
“La versatilità di Antonio Toma, potrebbe far pensare ad un’arte impulsiva. Toma possiede, certamente, una sicura capacità metamorfica, testimoniata nell’uso disinvolto di materiali diversi senza soluzione di continuità. E tuttavia il suo lavoro nasce anche da una attenta analisi progettuale. Se a monte della sua opera c’è un senso di libertà, riflesso in un gusto prevalente per l’installazione e in generale per le manipolazioni del linguaggio, l’intuizione non si disperde in un puro esercizio inventivo, ma attraversa strati di coltivata prefigurazione dell’immagine. Da qui si può partire per una lettura delle opere di Toma, In particolare di quelle più conosciamo dell’artista installazioni con materiali anche deperibili: gomme, plastiche e tessuti; opere che l’artista contestualizza sovente in ambienti naturali ed inserisce con gusto sperimentale all’aperto e al chiuso. Ma l’artista lavora anche la pietra (come nella collezione “Future Generation”) e lo fa con una particolare attenzione allo sviluppo della forma, con una vaga allusione antropomorfa e una sensualità piena e fluida, che si riflette nella superficie levigata e nella materia plastica e serena, si direbbe leggera, libera di espandersi e di volare. Siamo nel solco avanzato di una scultura brancusiana e in parte nell’alveo delle ricerche spazialiste, con una pronunciata tensione alla immersione nell’ambiente, alla contestualizzazione naturalistica. Ecco, questo è di sicuro uno degli aspetti più interessanti dell’arte di Toma, la sua spinta a non limitare la forma, a non costruire oggetti per così dire conclusi, chiusi in una loro assiomatica espressione, bensì aperti alla contaminazione espressiva, all’innesco espansivo del teatro del visibile, anche ordinario, anche corrente. La sua è ricerca che appare subito pervasiva, totalizzante: che aspira ad un’assimilazione profonda dell’arte con la vita.”

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