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Ondatonda, le opere dell'artista Louise Manzon si animano in una performance che mischia scultura, danza e poesia

13 Maggio 2023

Ondatonda, le opere dell'artista Louise Manzon si animano in una performance che mischia scultura, danza e poesia

L'evento da non perdere sabato 20 maggio, dalle 10 di mattina alle 18, è la performance dell'artista Louise Manzon che apre per la prima volta il suo studio al pubblico, nella giornata dell'open day della Fornace Curti, in via Tobagi 8, un posto segreto di Milano, di grande fascino. L'antica fornace ospita oggi molti studi di artisti, tra cui quello di Manzon.  
“Ho deciso di uscire dai tradizionali spazi espositivi che hanno ospitato le mie mostre - dice Louise Manzon - scegliendo un ambiente più intimo, il mio studio dove quotidianamente lavoro e dove per la prima volta scultura, danza e poesia si uniranno in un dialogo ravvicinato con il pubblico. Questa volta ho voluto mostrare fino in fondo la mia anima di artista, nel luogo dove nascono l’ispirazione, la mia ricerca, le mie creazioni”. 
"Sarà un percorso verso la creazione, la luce, la vita, verso l’inevitabile movimento che appartiene a tutto ciò che ci circonda, con il moto continuo dei corpi celesti che vede la genesi dell’universo unirsi idealmente al fenomeno delle migrazioni. Le migrazioni risalgono alla preistoria dell’Uomo, un fenomeno antico che ha dato origine al popolamento dei continenti: senza accettare la naturalità e l’inevitabilità dello spostamento non possiamo permetterci di sognare, di conoscere, di crescere” dice Louise Manzon. Al centro dell’installazione site-specific dell’artista si colloca la scultura di una donna, alta quasi tre metri, creata in terracotta e metallo riciclato. Una donna incoronata come una vera regina, interprete della forza e della dignità umana che, attraverso la performance della danzatrice contemporanea Ludovica Manco, riesce a staccarsi dal suo stato di inerzia per diventare portatrice di vita, custode di sogni e speranze. Per amalgamare la danza con la poesia di Geltrude Consalvo e le sue opere scultoree, Manzon ha scelto come colonna sonora il brano Music of the Spheres di Ander Mikalson. Lavorando con un astronomo e un organista, Mikalson è riuscito a tradurre le onde sonore in continuo movimento che attraversano l’universo primordiale in una partitura a voce accompagnata da un organo a canne.
Louise Manzon, italo-brasiliana, ha esposto recentemente alla mostra internazionale della Triennale di Milano Unknown Unknowns, presentata dal critico Luca Beatrice. Hanno scritto di lei, nel tempo, Philippe Daverio, Achille Bonito Oliva, Alain Elkann. Sue opere sono state esposte alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, a Matera capitale della cultura, al Museo Marino Marini di Firenze.

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