15 Aprile 2022
Dopo due anni di stop a causa della pandemia si riaccendono i fuochi delle Fracchie di San Marco in Lamis. In occasione della processione del Venerdì Santo, la città situata nel cuore del Parco Nazionale del Gargano rivivrà il tradizionale rito del fuoco, fra i più suggestivi e affascinanti al mondo.
Le Fracchie sono grandi torce di varie dimensioni, le più grandi arrivano a sfiorare i 10-12 metri di lunghezza, con una bocca dal diametro di circa 2 metri, trainati fino alla consunzione da numerosi fracchisti, giovani e adulti di ogni età nel pomeriggio del Venerdì Santo. Sono costituite da un tronco tagliato longitudinalmente e riempito di rami, sterpi, schegge di legno e frasche, fino a realizzare un falò di forma conica appoggiato su appostiti carrelli di ferro.
Le Fracchie hanno la funzione di illuminare il percorso della Madonna Addolorata. Le origini di questo rito risalgono ai primi del XVIII secolo, epoca della edificazione della Chiesa dell’Addolorata, posta lontana dal centro abitato. Dalla seconda metà del Novecento la processione delle Fracchie divenne sempre più, per i suoi attori, una gara di abilità e coraggio consistente nella costruzione della fracchia più grandiosa e più bella e che brucia meglio.
Per il Vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese “è un’emozione particolare prendere parte ad una tradizione popolare come la processione del Venerdì Santo a San Marco in Lamis. I fuochi delle Fracchie rappresentano un patrimonio unico al mondo che occorre promuovere e salvaguardare. Un valore aggiunto per le nostre comunità che va tramandato di generazione in generazione per conservare le radici e lo spirito di appartenenza. L’evento è stato accolto da una partecipazione straordinaria e rappresenta un momento di grande importanza per l’intero territorio, un segnale che fa ben sperare vista la grande affluenza dei giovani.”
“Dopo la pandemia ripartiamo dall’evento che più identifica ed unisce la nostra città e la nostra comunità da oltre quattro secoli – dichiara il Sindaco Michele Merla –. Lo facciamo con il sostegno della Regione Puglia e dell’Ente Parco, con i quali stiamo lavorando non solo per valorizzare culturalmente questo rito, ma per renderlo un interessante prodotto turistico, capace di attrarre nuovi flussi con ricadute dirette per la nostra immagine ed economia. Le Fracchie sono simbolo di luce, calore e speranza e rappresentano l’augurio di un mondo migliore ai tempi della ripartenza post pandemica e di una guerra che continua a mietere vittime innocenti”.
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