14 Marzo 2022
Le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in Piazza Scala a Milano hanno oggi ospitato l’evento “Patrimonio Artistico Italiano: la circolazione delle opere d’arte come strumento di conoscenza e valorizzazione” organizzato dal Gruppo Apollo in collaborazione Intesa Sanpaolo.
Conoscere l’Italia attraverso l’arte: questo il cuore profondo della mostra “Gran Tour” visitabile ancora per poche settimane alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in Piazza Scala che racconta il nostro paese attraverso il ‘sogno’ neoclassicista di grandi intellettuali italiani e stranieri del Settecento. La narrazione stessa dell’Italia avviene così spesso attraverso il pregio del patrimonio culturale, ponte e congiuntura viva verso il mondo che ci circonda.
Oggi il mondo dell’arte è in profonda evoluzione e in particolar modo la circuitazione delle opere d’arte, anche in virtù della pandemia e della situazione geopolitica attuale continua nonostante le evidenti difficoltà. Proprio a Milano due grandi mostre, l’esposizione già citata e quella da poco inaugurata di Tiziano a Palazzo Reale, rischiano la restituzione di diverse opere conservate all’Ermitage di San Pietroburgo.
E’ notizia di oggi tuttavia il raggiungimento di un accordo con il Ministero della Cultura russo in base al quale viene attenuata la richiesta di un ritiro immediato delle opere in prestito, che resteranno fino alla chiusura della mostra prevista il 27 marzo.
“Molti sono le collaborazioni anche estere che animeranno le sale museali milanesi, il dialogo tra istituzione contraddistingue il nostro spirito”, sottolinea Tommaso Sacchi, Assessore della Cultura del Comune di Milano in occasione dell’incontro tenutosi questo pomeriggio alle Gallerie d’Italia a Milano.
L'Assessore si è poi fermato con Il Giornale d'Italia per sottolineare: “Il convegno di questo pomeriggio tocca due aspetti apparentemente molto tecnici ma che poi hanno una ricaduta sul pubblico e sull’offerta di una città e di un’istituzione ma anche della messa a disposizione di un patrimonio privato ai fini della fruizione pubblica. Il doppio registro riguarda da una parte il collezionismo privato e le leggi in materia, si sono susseguiti interventi di accademici e figure del mondo giurisprudenziale e anche economico che hanno raccontato come decreti del passato normino oggi la circuitazione di opere. Dall’altra parte la testimonianza delle istituzioni pubbliche che sempre di più vanno nella direzione di prestiti e sinergie tra istituti del mondo. Milano avrà una stagione ricca di proposte di collaborazioni tra istituzioni di tutto il mondo ma anche dell’Italia.
Partiremo con una bellissima collaborazione con Firenze attraverso una mostra emblematica in rapporto al momento difficile che stiamo vivendo, non ultimo quello del conflitto che riguarda l’Ucraina: porteremo le tre copie autorevoli delle ‘Pietà’ di Michelangelo nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale.
Non è il momento di anticipare le stagioni espositive ma stiamo lavorando con il Direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina, stiamo cercando un nuovo direttore o una nuova direttrice per il polo dell’otto-novecento che vedrà anche un raddoppio del Museo del Novecento in Piazza Duomo. Sarà una stagione di grande spirito di rinascita e collaborazione: oggi abbiamo parlato di circuitazione delle opere, Milano baserà fortemente le stagioni espositive future su collaborazioni tra istituzioni del mondo e istituzioni italiane”
In che modo valorizzare al meglio il patrimonio artistico in Italia in virtù delle attuali sfide? Su questo si sono interrogati diversi player del comparto culturale, pubblici e privati.
In particolare il dialogo, introdotto da Giovanni Morale Coordinatore delle Gallerie d'Italia - Piazza Scala di Intesa Sanpaolo e moderato dal giornalista di Il Sole 24 Ore, Marco Carminati, il dialogo ha visto la presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, Giuseppe Calabi, Coordinatore del Gruppo Apollo, Cristiano De Lorenzo, Managing Director Christie's Italia, Clarice Pecori Giraldi, Art Collection Manager, Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma, Giuseppe Iannaccone, Collezionista, Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi, e Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini.
Promuovere una riforma strutturale in grado di colmare il disallineamento con le normative all’interno dell’UE, realizzare un museo virtuale con le opere acquistate dallo Stato dai privati, e pubblicare un bollettino annuale di quelle sottoposte a dichiarazione di interesse culturale. Sono alcune delle proposte avanzate dal Gruppo Apollo nel corso dell’evento con l’obiettivo di promuovere più dinamismo nel settore e favorire una maggiore fruizione pubblica degli oggetti d’arte.
Il Gruppo Apollo, che rappresenta l’industria dell’arte in Italia e riunisce le principali case d'asta, antiquari, gallerie di arte moderna e contemporanea, collezionisti, esperti, consulenti d’arte e imprese della logistica, ha messo in evidenza come l’impianto burocratico italiano sia ancora disallineato con il resto dell’Unione Europea, con la conseguenza diretta di deprimere il valore delle opere d’arte e degli artisti italiani, nonostante le enormi potenzialità del settore.
Giuseppe Calabi, rappresentante del Gruppo Apollo ha sottolineato: “Le nostre proposte vanno nella direzione di una maggiore semplificazione delle procedure che disciplinano la circolazione dall’Italia all’estero e viceversa di opere d’arte per avvicinare il sistema italiano ad altri Paesi dell’UE. Occorre dunque migliorare la conoscenza dell’arte italiana all’estero, soprattutto per quanto riguarda l’arte moderna e contemporanea”.
“L’atteggiamento italiano è molto conservatore e protezionistico che ha sicuramente delle ragioni storiche comprensibili, però nel mondo globale nel quale viviamo alla circolazione dovrebbe essere data una maggiore importanza, soprattutto per il mondo dell’arte moderna e contemporanea, anche perché non si capisca perché un’artista del Novecento italiana abbia più difficoltà a circolare.”
“Il digitale può servire molto alla conoscenza, ma molte manifestazioni artistiche si manifestano esclusivamente in un contesto digitale. L’arte che vediamo in questa bellissima mostra ad esempio qui alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo è chiaro che si può digitalizzare per favorire la conoscenza a chi non può essere qui, ma poi il pubblico vuole fruire delle opere dal vivo”.
Secondo i dati della ricerca “Arte: Il valore dell’industry in Italia”, realizzata dall’Osservatorio Nomisma, infatti, l’industria dell’arte in Italia genera un volume d’affari pari a 1,46 miliardi di euro, con un impatto complessivo economico sul Paese di 3,78 miliardi di indotto, e dà lavoro a circa 36 mila addetti nell’intera filiera produttiva. Ciononostante, sul piano europeo, l’Italia rappresenta il 2% del mercato dell’arte.
Per porre rimedio a questa criticità il Gruppo Apollo sostiene l’esercizio della tutela del patrimonio culturale, auspicando - dentro una visione che collochi l’Italia finalmente al passo con l’Europa anche in questo settore - che vengano adottate delle concrete forme di semplificazione per la circolazione delle opere d’arte.
L’incertezza delle regole e dei tempi di rilascio di attestati e licenze, inoltre, sono la rappresentazione plastica di un’economia culturale ristretta, chiusa e scarsamente competitiva. A questo si aggiunga che negli ultimi mesi si sono verificate numerosi casi in cui il Ministero ha annullato in autotutela licenze di esportazione già rilasciate da anni, ponendo seriamente a rischio l’affidabilità del sistema di tutela italiano. E’ indispensabile la garanzia di tempi certi e l’affidabilità dei titoli di esportazione italiani, che consentano agli operatori italiani di poter concorrere in un contesto internazionale, evitando che emergano disagi dovuti all’indeterminatezza dei tempi e delle scelte dell’amministrazione nazionale.
Per Apollo, ora più che mai è necessario un ripensamento del sistema, in allineamento con gli altri Stati dell’Unione Europea, mediante l’applicazione, anche in Italia, delle soglie di valore previste dalla normativa europea ed indicate nell’Allegato I al Regolamento 116/2009 CE, sotto le quali, ai fini della circolazione internazionale, è prevista una procedura semplificata attraverso l’utilizzo di un’autocertificazione. Tutto ciò deve comunque avvenire salvaguardando il potere di vincolo o di acquisto da parte dell’amministrazione, nei termini previsti dalla legge, anche con riferimento a tali beni.
Nell’ottica di incentivare una maggiore accessibilità all’amministrazione e di promuovere la valorizzazione pubblica del patrimonio artistico attraverso la digitalizzazione, il Gruppo Apollo propone l’istituzione di un bollettino delle opere sottoposte a dichiarazione di interesse culturale ed un Museo Virtuale. In questo modo si garantirà una panoramica chiara e fruibile delle opere che lo Stato abbia deciso di notificare e di quelle che ha deciso di acquistare. Una sfida progettuale per mettere a sistema le sinergie tra pubblico e privato e modernizzare un settore con quella carica di innovazione attesa da anni.
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