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Mostra Cinema Venezia 2025, Verdone: "Ho firmato appello contro genocidio a Gaza, censura contro Gadot e Butler aggiunta dopo, non la condivido"

Sull'appello hanno espresso dubbi anche Roberto Andò e Toni Servillo. Sorrentino invece non aveva firmato: "Prima di firmare appelli ci penso due volte"

29 Agosto 2025

Mostra Cinema Venezia 2025, Verdone: "Ho firmato appello contro genocidio a Gaza, censura contro Gadot e Butler aggiunta dopo, non la condivido"

Carlo Verdone

"Diciamo la verità, mi hanno messo in mezzo": è la dichiarazione del regista Carlo Verdone che, nel terzo giorno dall'inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia, interviene per chiarire la sua firma sulla lettera con cui gli artisti del gruppo Venice4Palestine avevano chiesto il controverso ritiro dell'invito a Gerard Butler e Gal Gadot perché accusati di "sostenere pubblicamente e attivamente il genocidio". A quella lettera aveva aderito pure Verdone specificando però che all'atto della firma la petizione era ben diversanon conteneva i nomi degli artisti esclusi.

Mostra Cinema Venezia 2025, Verdone: "Non condivido l'esclusione degli artisti, il festival è tavolo di confronto"

"Mi ha chiamato Silvia Scola, la figlia di Ettore Scola - ha rivelato il regista raccontando l'accaduto in una recente intervista - chiedendomi se volevo firmare un appello contro quello che sta accadendo a Gaza, che va condannato in tutti i modi, nell'ambito della Mostra, manifestando a una platea ampia la sensibilità del cinema, che non è chiuso nell'indifferenza". A quell'appello Verdone risponde di sì, e firma in buona fede condividendo il messaggio generale del documento. Ma solo dopo, spiega, scopre che al documento è stata aggiunta la richiesta di esclusione verso i due attori: "Solo in un secondo momento i promotori hanno aggiunto i nomi di Butler e Gadot", ha dichiarato Verdone. Non un dietrofront alla firma della lettera, precisa l'artista, ma il tentativo di fare chiarezza su un'esclusione che non condivide: "Non sono d’accordo con l’esclusione degli artisti. Ricordo anche il caso dei tennisti russi all’inizio della guerra in Ucraina: cosa c’entravano loro? Sono sportivi, non militari né politici, giocano a tennis". "Gli attori - ha poi aggiunto Verdone - non possono diventare il tribunale dell'Inquisizione" perché "un festival è un tavolo di confronto, di tolleranza e di libertà. Questo invece significa censura". Un appello controverso dunque nel quale, confessa Verdone, "mi hanno messo in mezzo": "quei due [Gadot e Butler, ndr] non sono gente che tira le bombe, sono attori come me. Gadot è israeliana, ha prestato il servizio militare, lo fanno tutti lì".

Mostra Cinema Venezia 2025, Servillo: "Obiettivo era accendere una luce, non condivido il boicottaggio", Sorrentino: "Non ho firmato, gli artisti sono emotivi, ingenui"

Un appello che però ha interrogato anche altre personalità del mondo dell'arte come Toni Servillo anche lui tra i firmatari: "Obiettivo era accendere una luce su una tragedia immane. Non condivido per nulla il boicottaggio degli artisti perché credo che questi siano luoghi di accoglienza in cui si invita tutti e poi ci si confronta e si stabilisce civilmente su che posizione si sta".
Sorrentino che però è stato prudente fin dall'inizio. "Ho imparato che agli appelli promossi dagli artisti, bisogna sempre pensarci due volte prima di firmare", ha detto. Per il regista gli artisti sono emotivi, infantili "e un po' ingenui (...) caratteristiche meravigliose per creare film o libri, ma meno efficaci quando si tratta di raccontare l'alta politica". Perplessità espresse anche da Roberto Andò che pur avendo firmato l'appello di Venice4Palestine precisa che è "un errore porre dei veti": "Prendo atto del fatto, grave, che questi due attori si sono espressi a favore del governo israeliano, ma in questa fase francamente non mi pare utile indicare, additare dei nomi. In altri termini, non sono d'accordo con la censura".

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