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Addio ad Alberto Bertone, morto a 59 anni per un "turbo cancro" il fondatore di Acqua Sant'Anna, era anche presidente e Ad dell'azienda

Nel corso della sua carriera Bertone ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Imprenditore dell’Anno 2010 per il settore Food & Beverage (Ernst & Young) ed è stato inserito tra i Top 10 manager italiani del Food da Fortune Italia nel 2020

11 Novembre 2025

Addio ad Alberto Bertone, morto a 59 anni per un "turbo cancro" il fondatore di Acqua Sant'Anna, era anche presidente e Ad dell'azienda

Addio ad Alberto Bertone, 59 anni, patron di Acqua Sant’Anna Spa, il colosso italiano delle acque minerali che, a Vinadio, in valle Stura, dà lavoro a 220 persone e registra un fatturato medio di 320 milioni di euro. Alberto Bertone si è spento nella notte tra il 10 e l’11 novembre 2025, per un "turbo cancro" scoperto casualmente alcuni mesi fa. 

Addio ad Alberto Bertone, morto a 59 anni per un "turbo cancro" il fondatore di Acqua Sant'Anna, era anche presidente e Ad dell'azienda

Nato a Moncalieri nel 1966, proveniva da una storica famiglia di costruttori torinesi: il padre Giuseppe Bertone aveva fondato negli anni ’50 il Gruppo Bertone, attivo inizialmente nell’edilizia residenziale e in seguito in quella industriale. Cresciuto tra cantieri e operazioni immobiliari, Alberto si diploma ragioniere e, giovanissimo, entra nell’azienda di famiglia insieme al fratello Fabrizio, dedicandosi allo sviluppo di aree urbane e alla costruzione di quartieri, tra cui alcune zone di Borgaretto, alle porte di Torino.

La svolta arriva nel 1995: il padre Giuseppe individua, a quasi 2.000 metri di altitudine, la sorgente Rebruant di Vinadio, nelle Alpi Marittime. Nasce così, nel 1996, Fonti di Vinadio Spa, di cui Bertone diventa presidente e amministratore delegato. Da assoluto outsider, applica un approccio rivoluzionario al settore: “L’essere ignoranti del settore è stata la nostra fortuna”, amava dire. Puntando su automazione e sostenibilità, realizza uno stabilimento iper-tecnologico dotato di robot elettrici a guida laser, introduce le bottiglie quadrate per ottimizzare i pallet e ridurre i costi logistici, privilegia trasporti su treno e nave invece dei soli camion, e nel 2010 lancia la BioBottle, la prima bottiglia compostabile al mondo.

Sotto la sua guida l’azienda si diversifica: nasce il SanThè Sant’Anna, la linea di bevande funzionali (tra cui Sant’Anna Pro, al collagene e acido ialuronico), e nel 2024 arriva anche la prima acquisizione internazionale, con l’ingresso nel capitale della francese Eau Neuve sui Pirenei. In meno di trent’anni Bertone trasforma una scommessa familiare in un colosso da oltre 350 milioni di euro di fatturato, circa 2 miliardi di bottiglie l’anno e una quota di mercato del 13-14%, mantenendo però l’azienda interamente italiana e a controllo familiare (famiglia Bertone al 57,5%).

Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Imprenditore dell’Anno 2010 per il settore Food & Beverage (Ernst & Young), inserito tra i Top 10 manager italiani del Food da Fortune Italia nel 2020, oltre a incarichi di prestigio come consigliere della Banca d’Italia e membro del consiglio della Fondazione CRT.

Dietro il successo, una vita segnata da gravi perdite: nel 2008, in un incidente stradale nei pressi di Marene, morì tragicamente il padre Giuseppe; nell’aprile 2016 perse la moglie Roberta Ruffino, 40 anni, madre del loro bimbo di pochi mesi; nel novembre 2018 scomparve anche la moglie del fratello Fabrizio, Cristina Menegozzo, architetto e autrice del design della prima bottiglia Sant’Anna.

Dietro il "turbo cancro" che ha causato la morte di Bertone, potrebbe esserci una reazione avversa da vaccino Covid. Come dimostrano recenti studi in materia, il siero sarebbe associato con l'insorgenza di tumori o leucemie. 

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