15 Ottobre 2025
Turetta e Gino Cecchettin Fonte: LaPresse
“Non me l’aspettavo. È una scelta che mi lascia proprio spiazzato. Non so cosa ci sia dietro, ma immagino che voglia trovare una forma di pace”. Così Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha commentato la decisione di Filippo Turetta di rinunciare al processo d’appello per l’omicidio della figlia.
Il 24enne, condannato all’ergastolo per l’uccisione della ex fidanzata, ha inviato una lettera alla Procura generale, alla Procura ordinaria, alla Corte d’Assise e alla Corte d’Appello, comunicando la volontà di non proseguire con il giudizio di secondo grado previsto per il 14 novembre. Nella missiva, Turetta si è detto “sinceramente pentito”, rinunciando così alla possibilità di una riduzione di pena.
Secondo quanto emerso, tra le motivazioni della scelta ci sarebbe anche il rifiuto di Gino Cecchettin di intraprendere, almeno per ora, un percorso di giustizia riparativa. “Non è il momento – ha spiegato il padre di Giulia – perché non ci sono state scuse, né una richiesta di perdono. In queste condizioni mi sembrava strumentale”.
Parole che riflettono come Gino Cecchettin abbia affrontato la cosa. “Dal mio punto di vista cambia ben poco. Non c'è nulla al mondo che possa farmi stare meglio”, ha aggiunto con amarezza. “Io non potrò mai gioire di nulla, perché dietro c'è una tragedia troppo grande. Qualsiasi cosa succeda, io sono condannato a non rivedere Giulia”.
Eppure, nelle sue parole non manca un accenno alla speranza di un percorso umano, anche per chi ha tolto la vita a sua figlia. “A Turetta serve qualcuno che lo accompagni in un percorso vero, dentro sé stesso. Penso che vada seguito, che sia necessario stargli vicino”, ha detto il padre di Giulia Cecchettin.
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