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Sesto San Giovanni, 71enne si suicida lanciandosi dal 6° piano durante lo sfratto, il biglietto d'addio: "Non ce la faccio più"

La tragedia è avvenuta intorno alle 9.15, proprio mentre l’ufficiale giudiziario si presentava sotto casa per notificare l’esecuzione dello sfratto

08 Ottobre 2025

Sesto San Giovanni, 71enne si suicida lanciandosi dal 6° piano durante lo sfratto, il biglietto d'addio: "Non ce la faccio più"

fonte: Lapresse

Un dramma si è consumato questa mattina a Sesto San Giovanni, nell’hinterland milanese, dove Letterio Buonomo, 71 anni, si è tolto la vita gettandosi dal balcone del proprio appartamento al sesto piano. L’uomo, originario di Messina e residente da solo in via Puricelli Guerra, era destinatario di uno sfratto per morosità disposto dal Tribunale di Monza su richiesta della proprietà dell’immobile, dopo il mancato pagamento di diversi canoni d’affitto.

La tragedia è avvenuta intorno alle 9.15, proprio mentre l’ufficiale giudiziario si presentava sotto casa per notificare l’esecuzione dello sfratto. Secondo quanto riferito, Buonomo avrebbe lasciato una lettera di addio con poche parole: «Non ce la faccio più». Inutili i soccorsi del 118, intervenuti con ambulanza e automedica: il decesso è stato constatato sul posto.

Sesto San Giovanni, 71enne si suicida lanciandosi dal 6° piano durante lo sfratto, il biglietto d'addio: "Non ce la faccio più"

Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale: “In qualità di sindaco, desidero esprimere il profondo cordoglio e la vicinanza dell’intera amministrazione comunale alla famiglia colpita da quanto accaduto a un nostro concittadino. L’alloggio in cui risiedeva non è di proprietà del Comune né di Aler. La persona non era seguita dai servizi sociali comunali e, dalle informazioni disponibili, non risultava possedere i requisiti per accedere al fondo per la morosità incolpevole a causa di un reddito elevato. Tuttavia, era noto che il cittadino vivesse una condizione di fragilità personale, legata a una situazione di ludopatia”.

Il primo cittadino ha inoltre precisato che “qualche settimana fa il cittadino si era rivolto per la prima volta agli uffici comunali per richiedere informazioni sugli alloggi popolari. Gli uffici competenti gli avevano fornito tutte le indicazioni necessarie per presentare domanda di assegnazione di un alloggio abitativo temporaneo nell’ambito del Servizio Abitativo Transitorio (Sat)”, ma – ha aggiunto – “non si è più presentato agli uffici”.

Buonomo, separato, aveva lavorato come custode in un condominio della zona prima di andare in pensione. Da tempo si trovava in difficoltà economiche, con arretrati sull’affitto che non riusciva a saldare. Il gesto estremo è avvenuto davanti al suo avvocato e all’ufficiale giudiziario, presenti all’ingresso del palazzo per l’esecuzione dello sfratto.

Sul luogo della tragedia è intervenuto anche Enzo Nova, volontario dell’associazione Auser, che ha commentato con amarezza: “Diamo una mano a circa 700 persone, questo signore non ci aveva mai contattato. C’è l’abbandono dello stato sociale. Non ho mai vissuto una situazione del genere, a Sesto è sparita la solidarietà. C’è emarginazione”.

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