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Milano Cortina 2026, fratelli Cobianchi ultras della Lazio indagati per tentata estorsione in appalti Olimpiadi: “Qui comandiamo noi”

Il quadro delineato dagli inquirenti è quello di un gruppo criminale che mirava al controllo dei locali della movida cortinese, imponendo eventi, PR e buttafuori compiacenti attraverso una società di copertura con sede a Roma

08 Ottobre 2025

Milano Cortina 2026, fratelli Cobianchi ultras della Lazio indagati per tentata estorsione in appalti Olimpiadi: “Qui comandiamo noi”

Fratelli Cobianchi Fonte: X @Gazzettino

Questa è Cortina, qui comandiamo noi”. Con queste parole, i fratelli romani Leopoldo e Alvise Cobianchi – volti noti del gruppo ultras laziale degli Irriducibili – volevano imporre le loro regole nelle Dolomiti. I 2, raggiunti da misura cautelare nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Belluno, sono accusati di aver minacciato il gestore di un locale per imporre “cocaina, i deejay e le serate”, tentando di infiltrarsi negli appalti legati ai Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.

Milano Cortina 2026, fratelli Cobianchi ultras della Lazio indagati per tentata estorsione in appalti Olimpiadi: “Qui comandiamo noi”

L’operazione, denominata Reset, è il risultato di un’indagine avviata nel giugno 2024 e coordinata dalla Procura di Belluno. Il quadro delineato dagli inquirenti è quello di un gruppo criminale che mirava al controllo dei locali della movida cortinese, imponendo eventi, PR e buttafuori compiacenti attraverso una società di copertura con sede a Roma. I provvedimenti sono stati eseguiti dai Carabinieri tra Cortina d’Ampezzo e Roma, con perquisizioni anche a carico di altre quattro persone.

Secondo quanto emerso dall’ordinanza del gip di Venezia, i fratelli Cobianchi – entrambi legati agli ambienti ultras della Lazio e vicini al gruppo un tempo guidato da Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ucciso a Roma nel 2019 – avrebbero messo in atto “una condotta sistematica di spaccio di droga a Cortina avvalendosi di comportamenti evocativi della forza intimidatrice propria delle organizzazioni criminali di stampo mafioso”.

Le accuse sono pesantissime: estorsione e rapina aggravate dal metodo mafioso, oltre a tentativi di infiltrazione negli appalti olimpici. Gli episodi ricostruiti dagli inquirenti delineano un vero e proprio clima di terrore: un acquirente di droga moroso chiuso nel bagagliaio di un’auto e minacciato di morte; pestaggi di dipendenti di un ristorante e di un albergo accusati di essere “spacciatori non autorizzati”; minacce al titolare di un rifugio con discoteca per costringerlo ad accettare eventi e forniture imposte.

In un altro episodio, un organizzatore di eventi è stato trascinato in un bosco in pieno inverno, picchiato e minacciato con una pistola “affinché interrompesse ogni attività non avallata dal sodalizio e rendicontasse gli incassi”. I due fratelli, raccontano le carte, si presentavano a Cortina comeboss della malavita romana”, soprattutto durante le vacanze natalizie.

Dalle 57 pagine dell’ordinanza emergono dettagli inquietanti: Leopoldo Cobianchi, scrive il gip, aveva “un ruolo direttivo anche nei confronti di suo fratello e dell’altro indagato”. Per il giudice, le misure cautelari risultano necessarie “non solo per impedirgli il rientro a Cortina, ma altresì di impedirgli di mantenere i contatti con altri soggetti liberi che si sono dimostrati a sua disposizione”.

La pericolosità di Leopoldo Cobianchi, già sottoposto a sorveglianza speciale fino al 2021, è ritenuta “altamente concreta”, poiché gli illeciti contestati sono “tutti successivi” alla misura. Per il fratello Alvise, il gip ha disposto gli arresti domiciliari, “trattandosi comunque di soggetto che ha già violato il Foglio di Via a suo carico”.

L’inchiesta Reset getta così una nuova ombra sulla corsa verso Milano-Cortina 2026, mostrando come la criminalità organizzata tenti di infiltrarsi anche nei grandi eventi internazionali, dove i flussi di denaro e gli interessi economici rappresentano una posta in gioco altissima.

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