27 Agosto 2025
Fiocchi arcobaleno, fonte: Instagram, @ansa
La nascita del figlio dell'assessora alle Politiche Sociali del comune di Padova, Margherita Colonello, ha scatenato una polemica. Sulla porta del proprio ufficio, la piddina ha appeso fiocchi arcobaleno, motivando la scelta con "sceglierà da solo se vuole essere maschio o femmina". Molte personalità pubbliche hanno fatto notare l'estremismo del gesto, come la consigliera comunale della Lega, Eleonora Mosco, che ha scritto: "Il bambino è stato trasformato in un manifesto ideologico della teoria gender".
A Padova, la scelta dell’assessora alle Politiche sociali Margherita Colonnello (Partito Democratico) di appendere fiocchi arcobaleno alla porta del proprio ufficio per celebrare l’arrivo del figlio Aronne ha scatenato un acceso dibattito politico e culturale.
Colonnello aveva anticipato la decisione durante il Padova Gay Pride dello scorso maggio, quando dichiarò: "Ti regalerò un fiocco arcobaleno, perché i colori sono tutti bellissimi. Poi sceglierai tu". Dopo la nascita del bambino, avvenuta il 14 agosto, la promessa è diventata realtà: cinque fiocchi multicolore sono stati esposti a Palazzo Moroni, sede del Comune.
La reazione del centrodestra è stata immediata. Matteo Salvini ha commentato sui social: "Congratulazioni e auguri a mamma, papà e al bimbo! Ma era proprio necessario tutto questo?". La consigliera comunale della Lega, Eleonora Mosco, ha usato toni più duri: "Il bambino è stato trasformato, appena nato, in un manifesto ideologico. La natura non è un catalogo: si nasce maschio o femmina, punto. Difendere i bambini significa proteggerli dalla confusione che certa sinistra vuole imporre".
Dello stesso avviso Elena Cappellini (Fratelli d’Italia): "Un gesto che smantella valori e certezze. La tradizione del fiocco rosa o azzurro non è mai stata un’imposizione, ma un simbolo di gioia. Sostituirlo con l’arcobaleno significa usare anche la nascita di un figlio come palcoscenico ideologico". Filippo Ascierto, sempre di FdI, ha parlato di "mancanza di serietà", mentre Vincenzo Gottardo (Udc) ha definito il gesto "un atto pubblico che divide e calpesta il sentire comune".
Colonnello, dal canto suo, ha respinto le accuse: "Non abbiamo chiesto a nostro figlio di decidere se essere maschio o femmina. Gli abbiamo augurato un futuro libero da stereotipi".
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