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Trovato vivo dopo 48 ore con freccia conficcata in testa ad Ancona, il primario: "L'ho operato da sveglio con i trucchi dei chirurghi militari"

Arrivato in ospedale lucido, è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato due ore, che ha permesso di rimuovere il dardo

07 Agosto 2025

Ancona, 64enne ritrovato in casa con freccia conficcata in testa, non rispondeva al telefono da 2 giorni, è in gravi condizioni

Un uomo di 65 anni è stato trovato vivo con una freccia conficcata in testa da 48 ore nella sua abitazione ad Ancona. Una volta trasportato in ospedale, i medici hanno disposto subito l'intervento per estrarre il dardo, ma l'operazione è avvenuta con il paziente sveglio e con gli occhi aperti.

Trovato vivo dopo 48 ore con freccia conficcata in testa ad Ancona

I familiari non riuscivano più a mettersi in contatto con lui e hanno lanciato l'allarme. L'uomo è poi stato trovato all’interno del suo appartamento con una freccia, scoccata da una balestra, conficcata nel cranio. Il 65enne è rimasto per due giorni senza mangiare né bere, senza avere la possibilità di muovere la testa né di chiedere aiuto. Il signore è attualmente ricoverato all’ospedale regionale di Torrette, di Ancona, dove è arrivato vivo e cosciente ed è stato sottoposto a un’operazione chirurgica durata due ore per la rimozione del dardo. Tuttavia le sue condizioni restano gravi. Il professor Maurizio Iacoangeli, primario di Neurochirurgia, ha spiegato al Corriere che "un millimetro più in là, e il paziente sarebbe morto sul colpo, ma in questo caso la freccia avrebbe seguito il "tragitto giusto", evitando cioè le aree “nobili” del cervello, le strutture cosiddette eloquenti. Ha seguito un percorso che noi, in sala operatoria, talvolta scegliamo di proposito: più lungo ma più sicuro. Come se avesse evitato apposta i punti vitali. È passata leggermente paramediana, non sulla linea mediana. Una via intelligente. E il paziente era arrivato cosciente, con gli occhi aperti. Blaterava parole sconnesse, ma parlava".

Uomo con freccia conficcata in testa, "operato con tecniche militari"

Il medico ha raccontato anche che l'intervento chirurgico è stato eseguito sulla base di alcuni metodi usati dai chirurghi in scenari di guerra. Un collega, Rocco Armonda, neurochirurgo dell’esercito americano impegnato negli anni in scenari bellici in Iraq, Iran, e attualmente Ucraina, "tiene lezioni sulle lesioni penetranti nei teatri di guerra. Proprio di recente è stato lui a insegnarci molti trucchi per questo tipo di interventi". Iacoangeli ha concluso sottolineando come ci sia ancora molto da scoprire sul funzionamento del cervello, che resta avvolto nel mistero per molti aspetti: "Oggi si parla molto di plasticità cerebrale, ovvero del fatto che parte del cervello compensi delle funzioni perse da un’altra parte. Ci credo molto. Ricordo due pazienti bilingui operati per tumori al cervello, che si sono svegliati parlando solo inglese. L'italiano era sparito. On-off. Come se il cervello avesse premuto un interruttore: misterioso e meraviglioso".

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