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Genova, camalli bloccano armi per Israele, fermati 3 container, Calp: "Grande vittoria, non vogliamo essere complici di guerre e massacri"

Portuali di Genova impediscono lo sbarco di armi dirette in Israele. Cresce la rete europea contro il traffico bellico nei porti civili.

01 Agosto 2025

Genova, camalli bloccano armi per Israele, fermati 3 container, Calp: "Grande vittoria, non vogliamo essere complici di guerre e massacri"

Sempre più voci del popolo contro il genocidio dei palestinesi. Anche i camalli di Genova hanno deciso di bloccare il transito di armi verso Israele, fermando 3 container. Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp) ha dichiarato: "Questa è una grande vittoria, noi non vogliamo essere complici di guerre e di massacri".

Genova, camalli bloccano armi per Israele, fermati 3 container, Calp: "Grande vittoria, non vogliamo essere complici di guerre e massacri"

Un gesto concreto, silenzioso ma potentissimo: i portuali genovesi, riuniti nel Calp, hanno ottenuto un risultato storico, impedendo lo sbarco di tre container carichi di armi destinate a Israele. Il blocco è avvenuto grazie alla minaccia di uno sciopero e a un’azione di coordinamento internazionale tra i porti del Mediterraneo.

La compagnia Cosco, una delle principali del trasporto marittimo globale, ha comunicato la rinuncia allo scarico del carico bellico. I container, transitati inizialmente al porto del Pireo, sono stati segnalati ai collettivi italiani e francesi, spingendo i camalli a organizzarsi per impedirne la movimentazione nei terminal di Genova e La Spezia, dove la nave ha attraccato tra giovedì e venerdì.

Secondo il Calp, si tratta di unagrande vittoria, perché per la prima volta una compagnia rinuncia formalmente a un carico su pressione dei lavoratori. “Non vogliamo essere complici di guerre e massacri. Non si può continuare a far transitare armi nei porti civili, mentre intere popolazioni vengono colpite e affamate”.

L’azione si inserisce in una mobilitazione internazionale crescente. La Slovenia ha annunciato lo stop a importazioni ed esportazioni di armi da e verso Israele, mentre oltre 150 artisti tedeschi hanno scritto al governo chiedendo la sospensione dell’accordo Ue-Israele e la fine delle forniture militari. Anche in Italia, l’Usb ha rilanciato la campagna “Il lavoro ripudia la guerra”, chiedendo di dichiarare i porti italiani off limits per il traffico bellico.

Già a giugno i camalli, insieme ai colleghi francesi, avevano impedito lo sbarco di mitragliatrici dirette in Israele. Ora, con la nave Cosco costretta a rispedire i container in Estremo Oriente, il porto di Genova conferma il suo ruolo di presidio etico.

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