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Termoli, cartello “vietato ingresso a israeliani” in un bar, polizia lo rimuove, titolare: “Protesta contro il genocidio a Gaza”

Il titolare ha dichiarato: “Non voleva essere un atto razzista né antisemitama una protesta contro quanto sta accadendo a Gaza". Nei prossimi giorni esporrà anche la bandiera della Palestina

28 Luglio 2025

Termoli, cartello “vietato ingresso a israeliani” in un bar, polizia lo rimuove, titolare: “Dovrebbe far indignare il genocidio, non mia affissione”

Cartello Termoli Fonte: Quotidiano del Molise

Un cartello con la scritta “In questo locale è vietato l’ingresso agli israeliani” è apparso nei giorni scorsi sulla porta d’ingresso di un bar-biglietteria del terminal autobus di Termoli, in provincia di Campobasso. Il messaggio, rapidamente diffusosi sui social, ha spinto la Polizia di Stato a intervenire per far rimuovere l’affissione e identificare il responsabile. Si tratta del titolare del locale, un trentenne residente in zona, che ha denunciato il genocidio a Gaza.

Termoli, cartello “vietato ingresso a israeliani” in un bar, polizia lo rimuove, titolare: “Protesta contro il genocidio a Gaza”

Secondo quanto riportato, l’uomo è stato identificato dagli agenti e ha confermato di essere lui ad aver affisso il cartello, dichiarando: “L’ho strappato davanti a loro, forse il contenuto era sbagliato, ma credo che a fare indignare dovrebbe essere il genocidio in atto e non il mio cartello”. Una dichiarazione che non è bastata ad allontanare i possibili risvolti giudiziari: la Procura di Larino è stata informata dell'accaduto e sta valutando se procedere penalmente per il reato ipotizzato dipropaganda e incitamento alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi”.

La Polizia è tornata questa mattina, lunedì 28 luglio, presso il locale per procedere alla rimozione immediata dell’affissione, giudicata potenzialmente discriminatoria e in contrasto con i principi di uguaglianza garantiti dalla Costituzione. Il gestore ha cercato di chiarire le proprie intenzioni, spiegando: “Non voleva essere un atto razzista né antisemita – ha detto – ma una protesta contro quanto sta accadendo a Gaza. Con il senno di poi capisco che il messaggio potesse risultare offensivo. Non era questa la mia intenzione”.

L’iniziativa, stando alle sue parole, sarebbe nata da un sentimento di indignazione per le violenze nella Striscia di Gaza: “Potevamo usare parole diverse. Non ce l’ho con Israele come popolo, ce l’ho con la guerra”. Nonostante le reazioni indignate sui social e la condanna da parte dell’opinione pubblica, il barista afferma di aver ricevuto anche messaggi di comprensione da alcuni cittadini. “C’è chi ha compreso lo spirito della protesta, anche se altri si sono fermati solo al cartello”, ha raccontato.

Oltre all’esposizione di una bandiera palestinese, che il titolare ha annunciato di voler affiggere nei prossimi giorni, resta ora da capire se l’episodio porterà a conseguenze penali.

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