12 Giugno 2025
Carlo Legrottaglie (fonte social)
Si chiamava Carlo Legrottaglie, aveva 59 anni e da domani sarebbe andato in licenza. Il prossimo 1° luglio lo attendeva la pensione, dopo una vita passata nell’Arma dei Carabinieri. Ma quel giorno non è mai arrivato: il brigadiere è stato ucciso all’alba di giovedì 12 giugno, durante un inseguimento nei pressi della zona industriale di Francavilla Fontana.
Carlo Legrottaglie, una vita tra strada e dovere
Legrottaglie era in servizio al Nucleo Radiomobile della compagnia locale. Viveva a Ostuni, con la moglie e due figlie. Conosciuto per il suo rigore, la sua affidabilità e la dedizione silenziosa al lavoro, era uno di quei militari sempre in prima linea.
Chi lo conosceva lo descrive come un uomo “vecchio stampo”, poco incline a lamentarsi e sempre disponibile con i colleghi più giovani. Un punto di riferimento per la compagnia, grazie all’esperienza accumulata in anni di servizio operativo.
Il suo era un profilo basso ma di grande affidabilità. Era un uomo che, pur prossimo alla pensione, non si era mai tirato indietro. Anche nella sua ultima notte di servizio da carabiniere.
Cordoglio e riconoscenza da tutta l’Arma e dalle istituzioni
"La sua morte ci lascia attoniti – ha dichiarato Nicola Magno, segretario regionale di Unarma – perché Legrottaglie è caduto nell’adempimento del dovere, nel giorno in cui doveva smettere di servire lo Stato in uniforme. È un simbolo di tutto ciò che è l’Arma: sacrificio, silenzio, impegno”.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio cordoglio, parlando di “commossa partecipazione” e vicinanza all’Arma e ai familiari.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato il brigadiere come un "servitore dello Stato, fedele al giuramento fino all’ultimo".
Cosa è successo a Francavilla Fontana
Quando è arrivata la segnalazione della rapina, Carlo Legrottaglie, brigadiere del Norm, era in turno assieme a un collega del Nucleo Radiomobile di Francavilla Fontana. Non ha esitato a mettersi all’inseguimento della vettura sospetta, una Lancia Y scura, che non si era fermata all’alt.
L’inseguimento si è trasformato in scontro, con le due auto che si sono speronate fino a bloccarsi nella campagna di contrada Rosea. Da lì, una manciata di secondi ha cambiato tutto. I malviventi si sono divisi, e uno ha estratto l’arma. Legrottaglie ha risposto ma i colpi che l’hanno raggiunto sono stati fatali.
Il collega, rimasto illeso ma sotto choc, ha chiamato i soccorsi. Ma era già troppo tardi. Sul posto, oltre ai colleghi, sono giunte diverse persone che conoscevano Legrottaglie, commosse e “distrutte dal dolore”, come riportano i cronisti locali.
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