28 Febbraio 2020
La nave ro-ro Grande Nigeria del Gruppo Grimaldi era già sotto sequestro al porto di Dakar, in Senegal, da quando, a giugno 2019, gli inquirenti senegalesi avevano rinvenuto a bordo circa 8 quintali di cocaina purissima, in borsoni sistemati nei bagagliai di alcune automobili nuove caricate nel porto brasiliano di Paraguana.
Il sequestro sulla Grande Nigeria era arrivato dopo che gli inquirenti avevano passato al setaccio i manifesti di carico di tutte le navi provenienti dal Sud America, in seguito ad una soffiata che pochi giorni prima aveva fatto ritrovare un ingente quantitativo di cocaina proprio all'interno di alcune automobili nuove dello stesso tipo, caricate nel medesimo porto di Paraguana, e scaricate al Terminal 1 del porto di Dakar da un'altra nave della stessa compagnia armatoriale italiana, la Grande Francia.
Dopo il ritrovamento degli 8 quintali di droga, le autorità avevano fermato il comandante della Grande Nigeria e il primo ufficiale e posto sotto sequestro la nave, che da allora è rimasta ferma nel porto e, da quanto riportano fonti locali, sempre presidiata dalle forze dell'ordine.
Quando finalmente, dopo circa 8 mesi di stallo, la situazione si è sbloccata e all'intero equipaggio è stato consentito di lasciare il Senegal, l'armatore ha inviato a bordo nuovo personale: 4 italiani, 1 rumeno, 1 bulgaro e 15 filippini, tra cui il giovanissimo allievo ufficiale di coperta Matteo Muci, 19 anni, diplomato da poco all'Amerigo Vespucci di Gallipoli, al suo primo imbarco per una borsa di studio per meriti scolastici.
Nel corso delle previste procedure di ispezione e manutenzione degli impianti di bordo, il nuovo equipaggio ha rinvenuto 4 borsoni nascosti in una bocca di ventilazione a poppa della nave.
Come previsto dall’International Ship and Port Facility Security Code per la sicurezza marittima, il comandante della nave ha immediatamente avvertito la compagnia armatrice e le autorità del Senegal: a loro il compito di aprire i borsoni e la singolare scoperta di ben 120 chilogrammi di cocaina.
Dopo le prime deposizioni a bordo, è intervenuta l’Interpol e sono stati ritirati i passaporti a tutti i componenti l'equipaggio così, in pratica, posti ai domiciliari senza la possibilità di mettere piede a terra. La nave è stata perquisita senza che venisse rinvenuta altra droga.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente del Consiglio regionale pugliese Mario Loizzo, richiedendo l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio per far rientrare immediatamente i marittimi. "L'innocenza di Muci - dice alla stampa Loizzo - rafforza la mia richiesta e l’urgenza della soluzione di una situazione incresciosa, che tiene in apprensione tante famiglie. In relazione a un episodio che coinvolge nostri connazionali all’estero, sono a chiedere il determinato e risolutivo intervento del ministero competente e, ove si ritenga, del Governo italiano, per il più sollecito rientro dell’incolpevole equipaggio del mercantile".
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