27 Maggio 2025
Fonte: MAIB
“Non è stata una tromba marina”, come inizialmente ipotizzato, a far affondare il superyacht Bayesian al largo di Porticello, in provincia di Palermo, nelle prime ore del 19 agosto 2024. A farlo naufragare è stato invece un “downburst”, un raro e violento fenomeno meteorologico caratterizzato da raffiche di vento discendenti che possono superare i 100 km/h. È questa la conclusione di un’indagine scientifica condotta da un gruppo di ricercatori italiani del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell’Università di Bologna.
Il disastro, costato la vita a 7 persone a bordo, rappresenta – escluse le alluvioni – l’evento atmosferico più mortale in Italia dal 1970. Il Bayesian, lungo 56 metri e dotato di un albero di 75 metri (il più alto del mondo), è affondato alle 4:06 del mattino, colpito da una tempesta improvvisa mentre era ancorato nei pressi della costa siciliana.
A firmare lo studio sono scienziati del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell’Università di Bologna, del CNR-ISAC, di Agenzia ItaliaMeteo, Arpae Emilia-Romagna e del gruppo PRETEMP. In assenza di dati radar disponibili per quella notte, i ricercatori si sono affidati a immagini satellitari, dati delle stazioni meteorologiche e video amatoriali pubblicati in rete.
“Dalle nostre analisi – spiega Francesco De Martin, dottorando e primo autore dello studio – è emerso che lo yacht potrebbe essere stato colpito da un downburst, ovvero raffiche discendenti associate a un temporale. Questi fenomeni sono capaci di colpire con estrema violenza e in modo localizzato, causando gravi danni in pochi minuti”.
Inizialmente, si era parlato di una tromba d'aria marina come possibile causa del disastro. Tuttavia, nessuna immagine o filmato ha mai confermato questa ipotesi, e i ricercatori sottolineano come le condizioni atmosferiche di quella notte – pur favorevoli anche alla formazione di trombe marine – fossero compatibili con lo sviluppo di un downburst.
“Le raffiche riprese nei video erano lineari, non rotanti – precisa Mario Marcello Miglietta, direttore di ricerca del CNR-ISAC – e non vi erano indizi a supporto della presenza di una tromba marina. Il downburst resta l’ipotesi più plausibile”.
Lo studio affronta anche il tema della prevedibilità dell’evento: il giorno precedente, i modelli meteo avevano indicato la possibilità di temporali forti con raffiche di vento sulla costa settentrionale siciliana. La Protezione Civile aveva emesso un’allerta gialla, ma ciò non è bastato ad evitare la tragedia.
“Questo episodio – osserva ancora De Martin – evidenzia da un lato la vulnerabilità dell’Italia a eventi convettivi violenti e, dall’altro, la necessità di potenziare i sistemi di allerta precoce. Anche se non sempre è facile per i cittadini interpretare correttamente le allerte sui temporali, episodi come quello del Bayesian dimostrano quanto sia fondamentale non sottovalutarle”.
I ricercatori concludono con un appello alle istituzioni: per rendere davvero efficace la prevenzione, è necessario investire non solo nel miglioramento dei modelli previsionali, ma anche nella comunicazione dei rischi meteorologici. Solo così si potrà evitare che eventi tragici come quello del Bayesian si ripetano.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia