26 Maggio 2025
Valentina Boscaro e Mattia Caruso, fonte: Facebook, @Racconti di Cronaca
Con una sentenza che fa già discutere, la Cassazione giustifica Valentina Boscaro, condannata a 20 anni per l'omicidio del suo fidanzato Mattia Caruso. Per i giudici, il processo è da rifare in quanto vanno considerate la provocazioni della vittima, ed hanno quindi deciso di annullare con rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Venezia, che aveva già riconosciuto uno sconto di 4 anni rispetto al primo grado.
Secondo la Cassazione è da rifare il processo a Valentina Boscaro, 33 anni, condannata a 20 anni per aver ammazzato in auto l'ex fidanzato Mattia Caruso, di anni 30. La tragedia avvenne la sera del 25 settembre 2022, nella zona di Abano Terme, nel padovano. I due avevano trascorso la serata assieme e stavano tornando verso casa. Di lì a poco scoppiò una lite furibonda in auto, che costò la vita a Caruso, ucciso a coltellate. Boscaro raccontò che l'uomo avrebbe malmenata e minacciata di morte. Ma nel dispositivo della sentenza condanna, non c'è traccia di queste provocazioni di Mattia.
Inizialmente la donna tentò di sviare le indagini, sostenendo come Mattia fosse rimasto vittima di un'aggressione nel parcheggio di un locale dove erano stati e che, seppur sanguinante dopo essere stato accoltellato da uno dei partecipanti alla serata, avrebbe provato lo stesso a mettersi al volante, accasciandosi dopo pochi chilometri e spirando di lì a poco.
I supremi giudici hanno deciso di annullare con rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Venezia, che aveva condannato la donna a 20 anni, riconoscendo già uno sconto di 4 anni rispetto al primo grado, 24 anni. Questo, limitatamente alla concessione dell'attenuante delle "provocazioni", che, se riconosciuta, potrebbe permettere a Boscaro di ottenere una nuova riduzione fino a un terzo della pena complessiva, cioè 7 anni.
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