15 Maggio 2025
Meta AI, l'intelligenza artificiale del gruppo Meta di Mark Zuckerberg, è arrivata in Italia. Meta AI non è un’app a sé stante, ma una tecnologia diffusa e integrata all’interno delle piattaforme di uso quotidiano. L'IA si basa su modelli linguistici avanzati chiamati Llama, sviluppati direttamente da Meta, e la sua versione più recente, Llama 3, rilasciata nel 2024, rappresenta il cuore del sistema. Grazie a questa architettura, Meta AI riesce a comprendere e produrre linguaggio naturale, generare immagini attraverso il modello Emu e offrire interazioni fluide e contestuali. Meta AI è fruibile sia attraverso il proprio sito che usando le app del gruppo Meta: Facebook, Instagram e Whatsapp.
L'IA aiuta a riscrivere contenuti, fare ricerche, generare immagini, tradurre testi e molto altro. Ma come "impara" a fare tutto ciò? Grazie ai dati condivisi con essa. Assorbendo le informazioni condivise, l'intelligenza artificiale "impara" dall'utente e diventa più precisa nell'esaudire le richieste e i comandi. Ovviamente l'uso di una tecnologia così pervasiva solleva anche interrogativi importanti legati alla privacy.
Non è possibile disattivare completamente Meta AI dalle app, ma esistono strumenti per limitare l’uso e la condivisione dei propri dati a fini di addestramento dei modelli. In Europa, grazie al GDPR (General Data Protection Regulation), è possibile chiedere che i propri contenuti pubblici, messaggi e informazioni condivise non vengano utilizzati per migliorare l’intelligenza artificiale. Meta ha messo a disposizione un modulo online, disponibile sul sito di Meta ma anche su Whatsapp e Instagram, attraverso il quale si può esercitare questo diritto. La procedura è la seguente: dopo aver indicato il Paese e selezionato l’opzione per opporsi all’uso delle informazioni, si potrà inviare la richiesta. Tuttavia questa procedura non rimuove Meta AI dalle app, ma impedisce che i contenuti condivisi vengano impiegati per addestrare i futuri modelli.
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