14 Aprile 2025
Meta ha annunciato l'avvio dell'addestramento dei suoi nuovi modelli di intelligenza artificiale utilizzando contenuti pubblici, come post e commenti, condivisi dagli utenti adulti sulle sue piattaforme nell’Unione europea. La strategia dell’azienda di Zuckerberg serve per rafforzare la propria posizione nel settore dell’AI generativa. Per opporsi al consenso basta rispondere "no" alla mail che arriverà in settimana.
Dopo il lancio europeo di Meta AI, il colosso di Menlo Park con a capo Zuckerberg, che controlla Facebook, Instagram, Threads e WhatsApp, ha deciso di ampliare la base di dati impiegata per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale, includendo ora anche i contenuti pubblici condivisi dagli utenti europei adulti. L’obiettivo è quello di migliorare la capacità dell’assistente virtuale di comprendere e riflettere le specificità culturali, linguistiche e sociali del continente.
A partire da questa settimana, gli utenti dell’Unione riceveranno comunicazioni via email e app, con spiegazioni dettagliate su quali dati verranno utilizzati e per quali finalità. In un contesto europeo sempre più attento alla tutela della privacy, Meta ha previsto anche una via formale per opporsi all’utilizzo dei propri contenuti: ogni notifica includerà un link a un modulo dedicato per esercitare il diritto di dissenso.
L’azienda ha sottolineato che i messaggi privati, come le conversazioni su WhatsApp o Messenger, non verranno mai usati per l’addestramento dei modelli. Allo stesso modo, saranno esclusi tutti i dati provenienti da account di minori di 18 anni. Una scelta che si inserisce nel solco del rispetto delle normative europee sulla protezione dei dati.
Questa strategia non è del tutto nuova per Meta: metodi simili sono già adottati in altre parti del mondo sin dal debutto dei suoi modelli generativi. Inoltre, l’azienda non è sola in questa direzione. Giganti come Google e OpenAI già da tempo utilizzano dati degli utenti europei per raffinare i propri sistemi di intelligenza artificiale.
Il cambio di passo arriva dopo la pausa forzata dello scorso anno, quando Meta sospese l’uso dei contenuti europei in attesa di chiarimenti regolatori. L’input positivo arrivato a dicembre dall’European Data Protection Board (EDPB) ha confermato la conformità dell’approccio di Meta alle norme vigenti, spianando la strada alla ripresa del processo. Attualmente, l’azienda è in dialogo con la Irish Data Protection Commission (IDPC) per continuare questo percorso nel pieno rispetto della legge.
Il mercato dell’AI generativa evolve rapidamente, e la competizione globale è feroce. In questo contesto, l’iniziativa di Meta mira a garantire modelli sempre più sofisticati e localizzati, grazie all’utilizzo di dati ricchi e diversificati.
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