01 Dicembre 2025
È stato inaugurato oggi il 163° Anno Accademico del Politecnico di Milano, in una cerimonia che ha posto al centro il valore della responsabilità, della conoscenza e della coesione in un contesto globale fortemente polarizzato, segnato da tensioni e trasformazioni profonde.
Al centro del discorso inaugurale è il ruolo dell'università come corpo intermedio, capace di ricucire un'immagine di insieme che dia senso al cambiamento attraverso l'esercizio del pensiero critico e una riflessione attenta sul ruolo della tecnologia. Visione globale, identità europea e science diplomacy protagoniste del prossimo Piano Strategico 2026-28. Tra le maggiori novità, il lancio di tre lauree triennali in inglese dedicate all'ingegneria.
Sono intervenuti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l'Assessore all'Università, Ricerca / Innovazione di Regione Lombardia Alessandro Fermi, il Presidente del Consiglio degli Studen Michele Gaetano Giussani, la Rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto e il Presidenti Mario Draghi.
Un filo che unisce: l'università come luogo di responsabilità e pensiero critico
La Rettrice ha ricordato che la civiltà diventa fragile quando rinuncia a interrogarsi, avvertendo che polarizzazione, disinformazione e tensioni geopolitiche rischiano di indebolire la fiducia reciproca.
"Mai come oggi abbiamo bisogno di spazi liberi in cui esercitare la nostra autonomia, lontani da logiche autocratiche" ha affermato la Rettrice, ribadendo il ruolo dell'università come presidio di pensiero critico, dialogo e responsabilita civile.
Diplomazia scientifica e ruolo globale del Politecnico
La Rettrice ha illustrato i principali obiettivi del prossimo triennio, indicando nella diplomazia scientifica una leva strategica cruciale. Tra il 2023 e il 2025 il Politecnico ha promosso oltre sessanta iniziative di ricerca e cooperazione internazionale, consolidato i progetti con Paesi africani (+25%), avviato otto partnership con agenzie ONU e ricevuto conferma del quarto rinnovo delle due Cattedre UNESCO attivate nel 2012.
"Il Politecnico di Milano si pone al centro di una nuova diplomazia scientifica, offrendo competenze al servizio della pace e della collaborazione internazionale", ha dichiarato la professoressa Sciuto.
L'Europa come identità e responsabilità comuni
All'interno di questa visione globale, l'Europa riveste una posizione prioritaria. L'Ateneo aprirà nel 2026 un presidio permanente a Bruxelles per rafforzare il dialogo con le istituzioni europee, anche in vista del prossimo Programma Quadro FP10.
Un esempio della direzione intrapresa dall'Ateneo, in risposta alla necessità europea di colmare il divario di innovazione di cui parla Draghi nel Rapporto sulla Competitività - è la Tech Europe Foundation (TEF), realtà condivisa con Università Bocconi, Fondazione ION, FSI e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che ha già raccolto 120 milioni di euro, finanziato oltre cinquanta ricercatori e avviato programmi dedicati allo sviluppo dell'imprenditorialità scientifica.
Una parte centrale del discorso è stata infatti dedicata all'Europa, descritta come orizzonte culturale e identità condivisa, oltre che come spazio politico e scientifico. La Rettrice ha osservato che la capacità competitiva dell'Europa nelle transizioni tecnologiche dipenderà dalla riduzione della frammentazione interna: "Un'Europa che, nata dagli ideali e dalle spinte illuministe, si trova oggi a dover riflettere sulle proprie fratture, vittima di un dissenso interno mai sanato; incapace di affrontare con decisione sfide globali che, sul piano scientifico e tecnologico, la vedono relegata in una posizione di secondo piano nello scacchiere mondiale."
Formazione internazionale: tre nuove lauree in inglese dal 2026
Nel 2025 il Politecnico registra il massimo storico di studenti internazionali: quasi 9.000 immatricolati, di cui oltre 6.000 magistrali. Da settembre 2026 saranno attivate tre nuove lauree triennali in inglese - Engineering Science (a Milano), Industrial Engineering (a Piacenza), Process Engineering (a Cremona) - caratterizzate da forte multidisciplinarità e orientamento alla collaborazione globale.
"Sono percorsi che si inseriscono nella nostra responsabilità verso le nuove generazioni in un quadro di competizione internazionale, offrendo strumenti per interpretare un mondo complesso, valorizzando l'eccellenza dei nostri territori" ha aggiunto la Rettrice.
Inclusione e diritto allo studio
Il Politecnico ha ribadito un approccio inclusivo che garantisce la copertura del diritto allo studio per il 100% degli oltre settemila idonei, grazie a 9,5 milioni di euro di risorse proprie. Donatella Sciuto ha quindi ricordato il progetto UNICORE (University Corridors for Refugees) con UNHCR, con nove studenti rifugiati accolti nel biennio, e le borse di studio per studenti provenienti da zone di
"Il significato più autentico della nostra missione si coglie nelle traiettorie individuali che si incrociano e si rinnovano nelle nostre aule", ha sottolineato la Rettrice.
Team e competizioni: laboratori di talento e progettualità
La Cerimonia ha dato rilievo ai venti team studenteschi impegnati in competizioni internazionali che coinvolgono circa novecento studenti ogni anno e rappresentano un modello di collaborazione, creatività e visione interdisciplinare che abbraccia 16 nazioni e quattro continenti. Le competizioni studentesche rappresentano una metafora calzante dell'investimento dell'Ateneo sui giovani e della loro capacità di rapportarsi a nuove sfide in chiave globale.
Sono stati citati i risultati raggiunti dal Polimi Sailing Team, dall'ACM Team Polimi, dal Team Polimi Trust Onust e da PoliMove, simboli della capacità progettuale della comunità studentesca.
"La comunità del Politecnico è unita da un filo che attraversa generazioni, idee e responsabilità" ha concluso la Rettrice "Il futuro non è il destino che ci attende: è un filo che tiene unite le generazioni".
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