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Papa Francesco, il corpo esposto grazie alla tecnica della “tanatoprassi”, il trattamento conservativo riservato ai pontefici deceduti

Grazie alla tanatoprassi, il corpo di Papa Francesco potrà essere esposto e continuerà ad accompagnare i fedeli nei giorni del lutto e della riflessione

22 Aprile 2025

salma Papa Francesco

Fonte: Vatican Media

Una folla composta e commossa sfila in questi giorni nella Basilica di San Pietro per rendere omaggio a Papa Francesco. L’immagine del Santo Padre, serena e composta, è resa possibile grazie alla tanatoprassi, un trattamento moderno e rispettoso, pensato per conservare temporaneamente le spoglie del Pontefice, lontano da ogni suggestione di mummificazione.

Il corpo di Papa Francesco esposto grazie alla “tanatoprassi”, il trattamento conservativo della salma riservato ai pontefici

La pratica della tanatoprassi è diventata, negli ultimi anni, lo strumento prediletto per onorare le figure pubbliche, permettendo ai fedeli di vivere il momento dell’addio in modo intimo e dignitoso. In Italia è stata regolamentata da una legge nel 2022 e rappresenta un’evoluzione etica e igienica dell’imbalsamazione tradizionale. Si tratta di un trattamento igienico-conservativo che rallenta i naturali processi di decomposizione, senza ricorrere a metodi invasivi o estremi. L’obiettivo non è la conservazione eterna, ma il rispetto della persona e del rito collettivo del commiato.

Nel caso di Papa Francesco, il corpo è stato sottoposto alla tanatoprassi secondo protocolli rigorosi, nel pieno rispetto della normativa italiana e delle consuetudini vaticane. Il volto, le mani, l’aspetto complessivo sono stati curati con estrema attenzione, per consentire a milioni di fedeli di salutarlo per l’ultima volta con la stessa immagine di dolcezza e spiritualità che lo ha accompagnato durante il suo pontificato.

Non si tratta di una novità assoluta nella storia della Chiesa: già nei secoli passati i corpi dei pontefici venivano trattati per resistere al tempo necessario delle celebrazioni funebri. L’imbalsamazione, un tempo comune, è oggi superata da tecniche più delicate come la tanatoprassi, che non comportano la rimozione degli organi interni né l’uso di sostanze aggressive. La Chiesa ha progressivamente orientato le proprie scelte verso pratiche che uniscono il decoro all’umanità, evitando ogni spettacolarizzazione.

Nel corso dell’esposizione pubblica del corpo di Papa Francesco, alcuni fedeli hanno notato un livido sul volto del pontefice. Si tratta, spiegano gli esperti, di una comune ecchimosi post-mortem, dovuta al ristagno del sangue nei tessuti dopo il decesso. Un fenomeno del tutto naturale, talvolta visibile anche dopo i trattamenti conservativi più tempestivi. I tanatoprattori intervengono con trucco correttivo, ma in alcuni casi – specie quando i tempi sono stretti per motivi cerimoniali – alcuni segni possono permanere. Anche in questo, il corpo del Papa testimonia la sua piena umanità, accolta e rispettata sino alla fine.

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