22 Aprile 2025
Dopo la morte di Papa Francesco, l'intellettuale esperta di mondo ebraico, Anna Foa, è tornata sulle accese di antisemitismo rivolte al Pontefice dopo le sue critiche alle azioni di Israele a Gaza. Giudicato "antisemita perché condannava i massacri a Gaza? No, le sue posizioni su Israele sono legittime”, ha commentato l'esperta.
Papa Francesco ha più volte criticato e condannato ciò che stava accadendo a Gaza. Aveva definito le decisioni di Netanyahu "immorali" e "indegni" i bombardamenti nella Striscia. Anche nel suo ultimo discorso scritto per la Pasqua e letto il giorno prima della sua morte, il Pontefice aveva mostrato la sua solidarietà nei confronti del popolo palestinese nella Striscia "dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!".
Le sue parole di condanna nei confronti della guerra a Gaza sono state da alcuni considerate segno di antisemitismo. In difesa del Pontefice è intervenuta Anna Foa, professoressa che ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza e che si è occupata di storia della cultura nella prima età moderna, di storia della mentalità, di storia degli ebrei.
"Fino allo scoppio della guerra, il 7 ottobre 2023, il dialogo è continuato e il pontificato di Papa Bergoglio ha favorito il dialogo - ha spiegato Anna Foa all'Unità -. A un certo punto, dopo il 7 ottobre e la reazione di Israele a Gaza, le cose sono cambiate. Il Papa ha preso posizioni molto nette contro i massacri di Gaza e il mondo ebraico si è sentito sotto attacco. C’è chi ha reagito agitando l’antisemitismo, e questo, è bene rimarcarlo, non ha riguardato solo settori della diaspora ebraica ma anche aree cattoliche non bergogliane".
"Un'accusa ingiusta. Io non ho pensato neanche per un attimo che Bergoglio potesse essere accostato all’antisemitismo - ha aggiunto -. L’ho scritto e ribadito anche quando il Papa aveva affermato che si poteva parlare di genocidio. Non ha detto che quello commesso a Gaza fosse un genocidio, ha affermato che si poteva parlare di questo.
E credo che questa affermazione sia stata un atto di coraggio da parte sua. Che non avrebbe dovuto toccare il dialogo ebraico-cristiano. E' sbagliato confondere l’antisionismo con l’antisemitismo, e pensare che ogni critica a Israele, alle politiche messe in atto, fosse permeata di antisemitismo".
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