14 Aprile 2025
Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin (fonte: Facebook)
Martedì i carabinieri hanno perquisito l'abitazione di Sebastiano Visintin, indagato nell'ambito dell'omicidio della moglie Liliana Resinovich. I militari hanno setacciato l'abitazione per oltre 7 ore, dalla sera di martedì fino all'alba del giorno seguente, in cerca di indizi o eventuali piste che potessero far luce sulla morte della donna, ed eventualmente scagionare l'uomo. Sono circa 700 gli utensili sequestrati dall'abitazione di Visintin: coltelli, forbici, e utensili di dimensioni e forze diverse e un paio di guanti. L'uomo, dopo esser finito nel registro degli indagati, aveva dichiarato di essere "sereno" e che insieme ai suoi avvocati avrebbe cercato di "capire" la situazione.
Pochi giorni fa Sebastiano Visintin è stato iscritto nel registro degli indagati per l'omicidio di sua moglie, Liliana Resinovich. La donna era scomparsa il 14 dicembre 2021, per poi essere ritrovata il 5 gennaio seguente in un boschetto, con la testa avvolta da due sacchetti di plastica per alimenti chiusi da un laccetto e con il corpo dentro un sacco nero. La perizia medico legale aveva escluso il suicidio della donna, in quanto la morte era dovuta ad "asfissia meccanica esterna" e gli esami riconducevano alla morte per omicidio. Poi martedì la perquisizione a casa del vedovo della donna, durata oltre 7 ore. Qui Visintin aveva dichiarato di non sapere dove avessero guardato gli inquirenti perchè era stato "per tutto il tempo seduto sul divano".
A seguito della lunga perquisizione, la polizia avrebbe sequestrato circa 700 arnesi, oltre ad un maglione. Forbici, guanti, coltelli e utensili da taglio sono stati ritrovati nell'appartamento di Trieste in cui vive Visintin. La grande quantità di attrezzi trovata in casa è spiegata dal fatto che l'uomo pratica l'attività di arrotino e aveva trasferito il suo vecchio laboratorio nella casa. Molti degli utensili sequestrati potrebbero appartenere a dei clienti, chiariscono i carabinieri.
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