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Omicidio Liliana Resinovich, indagato il marito Sebastiano Visintin, la perizia medico-legale ha escluso il suicidio, l'uomo: "Sono sereno"

L'avviso di garanzia è stato diagnosticato a Visintin dopo una perquisizione presso la sua abitazione durata oltre 7 ore

12 Aprile 2025

Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin

Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin (fonte: Facebook)

Svolta nel caso dell'omicidio di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata morta il 5 gennaio del 2022 a Trieste. Il marito Sebastiano Visintin è stato iscritto nel registro degli indagati per l'omicidio della moglie; l'avviso di garanzia gli sarebbe stato notificato dopo una perquisizione presso la sua abitazione, avvenuta martedì, che è durata oltre 7 ore. Stando a quanto si può apprendere, dalla lunga perquisizione della casa in via Verrocchio a Trieste gli investigatori non sarebbero usciti a mani vuote, motivo per il quale Visintin è indagato. Dal canto suo il fotografo 72enne si dichiara "sereno" e dice di non sapere dove "abbiano guardato" gli uomini della squadra mobile perchè durante la perquisizione è "rimasto seduto sul divano".

Omicidio Liliana Resinovich, indagato il marito Sebastiano Visintin

"Sono sereno, non ho nessun timore. Continuerò la mia vita, con le mie cose", questo afferma Sebastiano Visintin dopo l'iscrizione al registro degli indagati per l'omicidio della moglie Liliana Resinovich. "La Procura ha le sue teorie, certamente con i miei avvocati cercheremo di capire di cosa dovrò rispondere, cercheremo di capire meglio", continua il 72enne. L'indagine a carico di Visintin scaturisce non solo dalla lunga perquisizione nella sua abitazione, ma anche dal risultato della perizia medico-legale sul corpo della moglie che escluso il suicidio. L'operazione, condotta dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo con i colleghi Biagio Eugenio Leone, Stefano Tambuzzi e l'entomologo Stefano Vanin, ha scartato l'ipotesi iniziale spiegando, in 200 pagine di rapporto, come Liliana Resinovich sia stata uccisa: secondo la perizia la morte è arrivata per "asfissia meccanica esterna" e "non vi sono elementi tecnico scientifici che supportino l'ipotesi del suicidio". La perizia ha inoltre stabilito che la donna sarebbe morta "con elevata probabilità" nella mattina del 14 dicembre 2021, la mattina in cui era scomparsa; la Resinovich era poi stata ritrovata il 5 gennaio 2022 nel boschetto di San Giovanni con la testa in due sacchetti per alimenti chiusi da un laccetto intorno al collo e con il corpo in due sacchi neri.

Per il fratello della vittima, Sergio Resinovich, il movente poteva essere "economico", accusando proprio Visintin. Due anni fa aveva già chiesto di indagare il 72enne in quanto "solo lui aveva convenienza a far trovare il corpo, perchè così entrava in possesso dell'eredità e rientrava anche della reversibilità della pensione".

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