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Isola del Cantone, un'app ha registrato il volo dell'ultraleggero precipitato sull'Appennino Ligure

Sul velivolo, sprovvisto del piano di volo, viaggiavano il poliziotto eroe Riccardo Muci e l'istruttore Giuseppe Gabbi. Nel luogo del disastro trovato un tablet

04 Aprile 2025

Isola del Cantone, un'app ha registrato il volo dell'ultraleggero precipitato sull'Appennino Ligure

Il reato ipotizzato nel fascicolo aperto, al momento contro ignoti, dal sostituto procuratore Paola Calleri dopo l’incidente aereo a Isola del Cantone, dove mercoledì pomeriggio hanno perso la vita l’agente di polizia Riccardo Muci e l’istruttore di volo Giuseppe Gabbi, è l’omicidio colposo. Una contestazione che permetterà agli inquirenti di effettuare gli accertamenti tecnici sul velivolo precipitato in località Montessoro, un Promecc modello Freccia del 2022, che dovranno stabilire se la causa del disastro sia un guasto meccanico oppure se occorre concentrarsi su altro: l’errore umano di chi stava pilotando l’ultraleggero oppure le condizioni meteo. La pm Calleri, prima di scegliere l’esperto a cui affidare la perizia, ha disposto anche l’autopsia sui corpi carbonizzati delle due vittime. E servirà anche un consulente informatico, perché nello zaino sbalzato fuori dall’abitacolo dopo l’impatto con il terreno è stato trovato un tablet intatto. C’era installata un’applicazione che, quando si vola, permette in tempo reale di vedere la direzione, l’altitudine e soprattutto di individuare gli altri velivoli nelle vicinanze. In quel tablet potrebbe esserci la risposta sulle cause dell’incidente, quindi.

Pure l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un'inchiesta e ha inviato un proprio investigatore a Montessoro per lo svolgimento di un sopralluogo preventivo. L’aereo era appena stato acquistato da Muci e prelevato da un hangar dell’aviosuperficie “Il Falco” di Mazzè (in provincia di Torino), la destinazione doveva essere Sutri, nel viterbese, dove abitava insieme alla moglie e alla figlia il poliziotto premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2018 per un atto eroico che aveva salvato la vita a decine di persone (lui era finito in ospedale per le ustioni che aveva riportato dopo lo scoppio di un’autocisterna sull’A14 a Bologna). Gabbi, aviere esperto (era anche direttore e istruttore della scuola Volare a Campagnano di Roma, Comune a nord della capitale, per ultraleggeri certificata Aero Club d’Italia) si trovava sul Promecc per fare un favore a Riccardo, che non se la sentiva di fare un viaggio così lungo da solo con un apparecchio che conosceva poco.

Un viaggio che agli occhi di un profano presenta alcune stranezze, ma probabilmente le stesse verranno considerate consuetudini da chi ha dimestichezza con i mezzi alati. La prima anomalia è che il trasponder (il dispositivo che emette un codice per aiutare il controllore del traffico aereo a gestire il volo) era spento, quindi nessun radar poteva localizzare l’ultraleggero. Non solo: a Mazzè hanno scoperto solo in serata che il Promecc era partito da lì e che aveva lasciato l’hangar dove era custodito (il proprietario non era tenuto a comunicare la partenza).

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