26 Marzo 2025
Agata Margaret Spada, fonte: Facebook, @informazione365
Hanno ripreso a lavorare i due medici chirurghi Marco e Marco Antonio Procopio, indagati per la morte della 22enne Margaret Spada a seguito di un intervento di rinoplastica.
I due chirurghi estetici Marco e Marco Antonio Procopio, padre e figlio, hanno ripreso le loro attività dopo 4 mesi dalla morte di Margaret Spada, a seguito di un intervento di rinoplastica da loro effettuato. La giovane aveva sviluppato una "polmonite ab ingestis" e dopo il coma di 3 giorni era morta per arresto cardiocircolatorio. Le indagini inoltre hanno evidenziato che ci sono state delle "manovre di rianimazione errate" e che Margaret Spada era è deceduta anche a causa del cibo ingerito prima dell'intervento, su approvazione dei due medici.
I due chirurghi non sono più operativi nello studio romano dove si era fatta operare la 22enne ma è comunque possibile prendere appuntamento. Il motivo è che l'Ordine dei medici della Capitale non può prendere provvedimenti nei confronti della loro attività se non a seguito di una sentenza di terzo grado e la Procura, dal canto suo, non ne aveva chiesto lo stop.
Il legale della famiglia di Margaret, Alessandro Vinci, ha espresso profondo rammarico dopo aver appreso la notizia. "I due medici sono indagati per omicidio colposo in ambito sanitario e non risulta essere stata applicata alcuna misura interdittiva all'esercizio della professione", ha affermato il legale, "I genitori e la sorella che vivono ogni giorno il dolore per la perdita di Margaret, stamani con il sottoscritto hanno commentato con animo evidentemente rammaricato la notizia. Nel contempo, mi hanno rinnovato il loro sentimento di fiducia nel lavoro della magistratura e attendono a breve gli esiti delle attività di indagine".
Nel frattempo, il Ministero della Salute ha annunciato una riforma che potrebbe cambiare le cose. Al momento i medici radiati o sospesi dall'ordine possono continuare a lavorare mentre attendono esito del ricordo alla Commissione Centrale; la nuova riforma invece renderebbe subito operative le sanzioni fissate dall'Ordine.
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