27 Febbraio 2025
Fonte: LaPresse
Giornata di sciopero nazionale per le toghe. Nella giornata di oggi giovedì 27 febbraio 2025, l'Associazione Nazionale dei Magistrati (ANM) ha indetto una giornata di sciopero in 29 città italiane per protestare contro la riforma Nordio che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.
L'adesione allo sciopero, proclamato in 29 città d'Italia, l'adesione è stata massiva. Secondo il segretario generale dell'ANM, Rocco Maruotti, si può parlare di una percentuale compresa tra il 75% e l'80%, con punte del 90% in alcune sedi, come il Tribunale di Milano dove i magistrati hanno protestato indossando le toghe con le coccarde tricolori e la Costituzione tra le mani: "Difendiamo la Costituzione non una casta" hanno detto.
La ragione dello scontro tra il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e l'ANM sta nella proposta contenuta nella riforma che porta il nome dello stesso Ministro e che prevede una riforma del sistema giudiziario italiano. Nello specifico, il punto di frizione è rappresentato dalla proposta Nordio di separazione delle carriere, con la previsione di due Consigli Superiori della Magistratura distinti per magistrati giudicanti (giudici) e pubblici ministeri inquirenti (PM).
I magistrati temono che la riforma Nordio possa compromettere l'autonomia e l'imparzialità della magistratura esponendo i pubblici ministeri ad eventuali pressioni da parte dell'esecutivo minando l’autonomia e la credibilità delle indagini ed in conclusione l'equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione italiana.
Nel comunicato dell'ANM, i magistrati hanno sottolineato l'importanza del mantenimento delle carriere all'interno dell'ordine giudiziario: "Il pubblico ministero inserito nella giurisdizione è il primo giudice che il cittadino incontra e solo finché appartiene all'ordine giudiziario rimane aperto al dubbio sull'innocenza dell'imputato".
Sul rischio derivante dalla separazione delle carriere della riforma Nordio il comunicato dei magistrati ha specificato: "Separato dalla giurisdizione" [il pubblico ministero] "sarà attratto nella sfera di un altro potere, come accade in tutti gli ordinamenti che prevedono il pubblico ministero separato, senza poter svolgere il suo lavoro serenamente, condizionato dalle direttive dell'esecutivo e dall'impossibilità di disporre pienamente della polizia giudiziaria".
Il Presidente dell'ANM Cesare Parodi, sui timori che passi la riforma Nordio, ha insistito: "Temiamo la rivisitazione del ruolo del pm che oggi è una grande garanzia per tutti i cittadini, libero di verificare i fatti a 360 gradi. Rinunciare a questa garanzia" ha concluso "sarebbe molto grave".
Oltre alla separazione delle carriere la riforma Nordio prevede importanti modifiche all'interno del sistema giudiziario italiano, tra cui la rimozione dell'abuso d'ufficio, una stretta sulle intercettazioni e una maggiore tutela della presunzione di innocenza. Non prevede tuttavia, come ha fatto notare l'ANM, riforme volte a snellire i "tempi dei processi e un miglioramento generale della qualità della giustizia".
Al momento la riforma Nordio è stata approvata in prima lettura dalla Camera, ed è ora all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato.
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