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Sant'Olcese, la procura dispone l'autopsia per le due vittime, spunta un ebook sulla passione per la velocità

La jeep del giovane che si è tolto la vita dopo l'incidente non ha frenato. Il ventunenne, secondo i carabinieri, si è tagliato la gola con un cutter

25 Febbraio 2025

Sant'Olcese, la procura dispone l'autopsia per le due vittime, spunta un ebook sulla passione per la velocità

Andava a velocità molto elevata la jeep guidata dal ventunenne Pavel Garbarino che la sera di sabato ha travolto e ucciso la 35enne Barbara Wojcik sulla strada provinciale 2, tra Sant’Olcese e la Busalletta, nel territorio del comune di Serra Riccò. La donna, madre di un ragazzo di 13 anni, era uscita per comprare le sigarette e guidava in senso opposto a quella del giovane meccanico che, in base ai rilievi dei carabinieri, ha completamente invaso la corsia opposta travolgendo la donna e spezzando in due il motociclo che lei stava guidando. Sulla strada non risultano segni di frenata. Se il ragazzo abbia avuto un malore o abbia perso il controllo del mezzo o, ancora, se fosse sotto l’effetto di alcol o droghe, sarà l’autopsia a dirlo.

La procura di Genova ha disposto gli accertamenti su entrambi i corpi. Barbara Wojcik, dipendente di un’azienda dolciaria ma anche volontaria al circolo di Vicomorasso, è morta sul colpo dopo l’impatto violentissimo. Garbarino, sceso praticamente illeso dall’auto, l’ha vista e probabilmente riconosciuta. Per questo, disperato e sotto choc è tornato all’auto, da un borsone di lavoro ha estratto un taglierino e si è reciso la gola con un taglio netto. Il ragazzo aveva la patente in regola così come in regola era l’auto intestata al padre. Nel 2022 il ragazzo, che faceva il meccanico ma recentemente era stato assunto in Aster, era già stato coinvolto in un incidente piuttosto grave che era avvenuto nel comune di Genova e Pavel nell’occasione era alla guida di una moto e nessun altro era rimasto coinvolto.

Il ventunenne aveva scritto un e-book autoprodotto dove raccontava con l’utilizzo di un alter-ego la passione per la velocità, ma parlava anche di amicizia, solitudine e della difficoltà di essere accettati. Un documento che forse aveva scritto come una sorta di autoterapia per esorcizzare quella brutta esperienza.

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